Minaccia collega e truffa clienti, avvocato calabrese rinviato a giudizio
Il Gup di Bologna Andrea Santucci ha rinviato a giudizio per truffa, millantato credito, furto, ricettazione, appropriazione indebita, minacce e violenza privata l'avvocato Vito De Pace, 37 anni, iscritto all'ordine di Catanzaro ma titolare di uno studio a Bologna. Le indagini erano state condotte dal Procuratore aggiunto Valter Giovannini. All'udienza preliminare il Pm Enrico Cieri ha contestato anche l'aggravante di aver commesso i fatti con abuso della qualifica professionale di avvocato. Vi sono quattro parti civili, tre assistite dall'avv.Francesco Maisano. Il difensore di De Pace, avv.Matteo Murgo, in udienza ha preannunciato che le parti offese verranno risarcite. De Pace, che un anno fa venne arrestato e trascorse alcuni giorni in carcere e poi ai domiciliari, attualmente ha l'obbligo di dimora a Soverato (Catanzaro). Tra i fatti di cui è accusato (avvenuti a Bologna tra il 2005 e il 2009) c'é, ad esempio, una millantata mediazione per l'acquisto di un immobile in un'asta giudiziaria. Si fece dare dalla cliente prima 21.000 euro poi altri 16.000, millantando credito presso un giudice del Tribunale di Bologna per sbloccare la procedura di aggiudicazione dell'appartamento. Dalla stessa cliente si fece dare 480 euro garantendo che le avrebbe prenotato una visita medica (non pagata) e altri 235 per un abbonamento annuale Atc, in realtà mai richiesto. Da una coppia di coniugi, a cui chiese anche di fare da padrini al battesimo del proprio figlio, si è fatto consegnare 80.800 euro per la ristrutturazione di un loro appartamento e per l'apertura di un conto corrente a suo dire vantaggioso. Ma i lavori non sono mai stati completati e la somma 'investita' non è stata mai restituita. In un altro caso ancora, si fece consegnare da un cliente, con cui aveva instaurato un rapporto confidenziale manifestando affinità morali e religiose, oltre 100.000 euro, anche per il pagamento di tasse varie, pure dopo aver fabbricato falsi atti di costituzione in mora. Somma che rimase a lui. Ci sono a suo carico anche episodi di minacce: come quelli nei confronti di un altro avvocato, che assisteva la persona truffata di 100.000 euro. Andò sotto casa del collega dicendo al padre "che avrebbe trovato" il figlio e che gliela avrebbe fatta pagare. Poi in una telefonata al collega gli ribadì: "te la faccio pagare, me la prendo con tua moglie e con i tuoi figli vi faccio fuori tutti, hai finito di andare al campetto a giocare con tuo figlio". Per rinforzare la minaccia si presentò accompagnato con due persone sotto casa del collega.