“Infiltrazioni della ‘ndrangheta”: in amministrazione giudiziaria big del settore alimentare
Una società per azioni con sede a Catania, in Sicilia, leader nella grande distribuzione alimentare, è stata sottoposta oggi ad amministrazione giudiziaria.
Il noto marchio, l'Eurospin Sicilia, che vanta oltre cento punti vendita, è presente anche in Calabria e conta 2500 dipendenti ed un fatturato annuo che si aggira intorno ai 900 milioni di euro.
Il complesso esame degli elementi d’indagine, tra cui quanto emerso nel corso dell’Operazione Planning (QUI), del luglio scorso, fa ritenere agli inquirenti che esista quello che viene definito come “uno stabile rapporto di oggettiva agevolazione tra l’esercizio delle attività economiche dell’impresa”, in particolare l’espansione commerciale sul territorio, ed esponenti della ‘ndrangheta o comunque collusi con essa.
L’ipotesi è che la costruzione e la ristrutturazione di alcuni punti vendita presenti nella città e nella provincia del capoluogo reggino siano avvenuti attraverso imprese, intestate formalmente a dei presunti prestanome ma, di fatto, gestite da imprenditori contigui alla criminalità mafiosa locale, favorendo anche in maniera indiretta l’arricchimento dei clan.
In questo contesto emergerebbe che la sospettata infiltrazione mafiosa avrebbe condizionato fortemente le scelte aziendali dell’impresa committente.
Pertanto il Tribunale, avendo rilevato la sussistenza di sufficienti indizi per ritenere che l’attività posta in essere nella gestione dell’impresa, “seppur colposamente”, possa aver agevolato imprenditori che si ritiene operassero nell’interesse della ‘ndrangheta, ne ha disposto l’amministrazione giudiziaria per un anno, così da arginarne l’eventuale “contaminazione mafiosa”.
Il provvedimento è stato eseguito dagli uomini della Direzione Investigativa Antimafia e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati dalla Distrettuale Antimafia locale, diretta da Giovanni Bombardieri.