Faida nel Vibonese. In Cassazione cade l’agevolazione mafiosa, si torna in Appello
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio alla Corte d’Appello l’agevolazione mafiosa per sette degli imputati alla sbarra nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Black Widows” (QUI), e che rispondevano dei reati di detenzione di armi e di riciclaggio.
Si tratta di Viola Inzillo (difesa dagli avvocati Nazzareno Latassa e Vincenzo Cicino); Rosa Inzillo e Michele Nardo (difesi da Nazzareno Latassa e Salvatore Staiano); Teresa Inzillo e Maria Rosa Battaglia (difesi da Nazzareno Latassa e Marcello Scarmato); Ferdinando Bartone (avvocato Pamela Tassone e Nicola Cantafora); Salvatore Emanuele (avvocato Francesco Sorrentino).
I giudici della Suprema Corte hanno respinto invece i ricorsi in merito agli altri reati di cui rispondevano, a vario titolo, di armi e riciclaggio. Per il tentato omicidio era già arrivata l’assoluzione.
L’inchiesta mira a far luce sul tentato omicidio di Giovanni Alex Nesci e del fratello, all’epoca 13enne ed affetto da sindrome di down, avvenuto il 28 luglio del 2017 a Sorianello, nel Vibonese (QUI).