Atti vandalici a “Il Granaio”, De Pietro: è il risultato di una campagna d’odio
“Inquietano e non poco gli atti vandalici consumati nella serata del 3 maggio u.s presso il centro direzionale il Granaio ad alcuni locali dell’IPS immobiliare”. Esprime così il suo rammarico Donato De Pietro, imprenditore crotonese alla cui società è riconducibile la proprietà dell’immobile preso di mira dai vandali. “La discussione sui fitti di una parte dei locali de “il Granaio” alla ASP di Crotone - sostiene De Pietro in un comunicato - è diventato un accerchiamento mediatico, una vera e propria campagna d’odio, messa in atto ad arte… e che si è acuita in quest’ultimo periodo in occasione della candidatura a sindaco della moglie…”.
“Il Granaio è diventato argomento di attacco politico, una vera e propria speculazione politica – continua l’imprenditore - di alcuni candidati a sindaco e dei candidati consiglieri, coadiuvati dalla manipolazione dell’informazione televisiva locale e da giornali online”.
“Sono veramente preoccupato per il clima “Forcaiolo” che si sta alimentando su questa vicenda del Granaio - afferma Donato De Pietro - dopo aver appreso degli atti vandalici subiti. Ma questi sono purtroppo i primi risultati di una campagna dell’alterazione dell’informazione, tramite un’emittente locale che, ormai, non so più da quanto tempo sistematicamente si interessa alla locazione del Granaio, ingenerando nell’opinione pubblica, ogni qualvolta se ne parla, il convincimento che l’ASP spenda 1.200.000 euro e che i mali della sanità crotonese dipenderebbero da questa uscita di spesa. Da quando è iniziata la campagna elettorale, hanno pubblicato prima sulla stampa poi con un volantino elettorale, che il sottoscritto percepisca 110.000,00 euro al mese, facendo intendere che sia milionario”. “A tutto ciò c’è da aggiungere – prosegue De Pietro – la quotidiana azione calunniatrice messa in atto dal primo giorno di campagna elettorale dal solito e squallido personaggio cittadino, che reclutato da qualcuno si prodiga a distribuire per le strade, nei locali pubblici e privati, ciclostili denigratori della mia persona e della mia famiglia”.