Intimidazione a Villa, a fuoco portone dello studio legale del sindaco Caminiti

Reggio Calabria Cronaca
Giusy Caminiti

Un chiaro avvertimento intimidatorio quello ricevuto da Giusy Caminiti, sindaco di Villa San Giovanni, nel reggino, a cui ignoti hanno tentato di dare fuoco al portone del suo studio legale.

L’atto incendiario è avvenuto ieri serra, davanti all’ ufficio in via Umberto I e sul posto sono giunti immediatamente i vigili del fuoco e i carabinieri.

Sul luogo è stata ritrovata una tanica di benzina evidentemente usata per appiccare il fuoco, senza dubbio doloso, che comunque non ha arrecato danni all’ingresso dello studio, dove sono anche installate delle telecamere di videosorveglianza.

E proprio le immagini riprese dall’impianto video interno, come quelle effettuate dai sistemi presenti in zona, e che sono ora al vaglio di militari, potrebbero fornire elementi utili alle indagini.

Dell’accaduto è stata informata la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, che ha avviato le indagini.

“GESTO VILE E INQUALIFICABILE”

Sull’accaduto, intanto, registra la presa di posizione del Comune di Villa che parla di un vile e inqualificabile atto intimidatorio” e che “rappresenta un atto delinquenziale nei confronti di tutta la comunità”.

Un gesto, affermano dall’esecutivo, che “tenta invano di condizionare l'operato di una Amministrazione, insediatasi da meno di un anno, che fa del rispetto della legalità e del dialogo sano con la Città il fondamento della propria azione amministrativa e politica”. L’Amministrazione ribadisce di confidar nell'operato prezioso delle Forze dell'Ordine, “che abbiamo sentito sempre presenti anche nei mesi scorsi e che anche stavolta prontamente sono intervenute per raccogliere i primi possibili indizi di reato” e si augura che i responsabilivengano presto assicurati alla giustizia”.

“Per quanto riguarda la nostra azione politica e amministrativa - rassicurano - non arretreremo di un millimetro rispetto a quella che pensiamo essere la visione di una comunità aperta e che guarda con fiducia al futuro. Questi gesti non possono trovare accoglienza in una comunità civile e saranno combattuti con forza con gli strumenti della democrazia. E questo linguaggio di violenza non è il linguaggio di una comunità forte come quella villese”.