‘Ndrangheta. Condannato in via definitiva, sigilli a beni presunto boss
Supera i settecento mila euro il valore totale dei beni che questa mattina la Guardia di Finanza ha sequestrato ad un soggetto ritenuto esponente noto di un locale di ‘ndrangheta del vibonese: si tratta di Franco Idà, 58enne di Ariola di Gerocarne, cognato del boss Bruno Emanuele.
L’uomo è stato infatti condannato in via definitiva per associazione mafiosa e traffico di stupefacenti e, secondo quanto definito dalla sentenza, nella locale avrebbe ricoperto un ruolo di vertice.
Su di lui, sul suo nucleo familiare ed anche su soggetti considerati degli intestatari fittizi dei beni, le fiamme gialle hanno eseguito degli attenti accertamenti patrimoniali, andando a rilevare una “sperequazione”, ovvero una incompatibilità del patrimonio accertato rispetto alla lecita capacità reddituale dichiarata dallo stesso.
Pertanto, al termine delle indagini è stata avanzata dalla Procura Distrettuale all’autorità giudiziaria la richiesta di sequestro di beni mobili, immobili, disponibilità finanziarie e di un compendio aziendale, tutti ritenuti riconducibili all’uomo, sia direttamente che indirettamente.
Proposta accolta dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catanzaro che ha quindi deciso di far applicare i sigilli a sei fabbricati, un terreno, il compendio aziendale di una ditta che commercia autovetture e autoveicoli leggeri e che è costituito da 25 mezzi; disponibilità finanziarie di varia natura detenute, in vari istituti di Credito, sia dal destinatario che dai suoi familiari.