Villaggi turistici taglieggiati dal clan di San Leonardo di Cutro, 12 condanne
Il giudice per le udienze preliminari di Catanzaro ha condannato dodici degli imputati nel processo scaturito dall’inchiesta “Jonica” (QUI) che vede alla sbarra presunti appartenenti e sodali del clan Mannolo di San Leonardo di Cutro, nel crotonese, legata alla più potente cosca dei Grande Aracri di Cutro.
I coinvolti, per cui sono state decise pene che vanno da un minimo di un anno e nove mesi ad un massimo di dieci anni di reclusione, sono accusati a vario titolo di estorsione, usura, ricettazione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori; il tutto aggravato dal metodo mafioso.
Il gup Chiara Esposito ha quindi inflitto la pena più pesante, ovvero di 10 anni, un mese e dieci giorni di reclusione e 6.345 euro di multa, al presunto boss ottantatreenne Alfonso Mannolo, a cui si contestava l’associazione mafiosa, sei casi di estorsione, due di usura e il trasferimento fraudolento di valori.
Quattro gli anni e quattro i mesi di carcere, invece, per Dante Mannolo, accusato di associazione mafiosa, di due casi di estorsione, di usura e di trasferimento fraudolento di valori. Sette anni, due mesi e 20 giorni inflitti ad un altro presunto esponente di vertice del clan, Fiore Zoffreo.
Sono stati poi condannati: Santino Caterisano, a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni; Albano Mannolo a 4 anni, 1 mese e 23 giorni; Antonio Mannolo a 4 anni, 5 mesi e 10 giorni; Carmelina Mannolo ad un anno, 9 mesi e 10 giorni; Leonardo Mannolo a 4 anni, un mese e 23 giorni; Remo Mannolo a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni; Vincenzo Mercurio a 3 anni, 6 mesi e 20 giorni; Carmine Ranieri a 6 anni, 2 mesi e 20 giorni; Giuseppe Trapasso a 3 anni e 4 mesi. Concessi i benefici della sospensione condizionale della pena e quello della non menzione per Carmelina Mannolo.