Lucano, processo “complesso”: la Corte d’Appello chiede altri tre mesi per motivare sentenza
La Corte d'Appello di Reggio Calabria ha chiesto ed ottenuto una proroga per poter depositare le motivazioni della sentenza riguardante Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace coinvolto nell'oramai nota operazione Xenia. Dopo il ribaltamento della sentenza di primo grado, adesso saranno necessari altri tre mesi prima di poter prendere visione delle motivazioni dei giudici.
"Il procedimento in questione si caratterizza per la non comune complessità e la delicatezza delle vicende trattate" dichiarano i magistrati. Posizione condivisa anche dal componente del collegio Davide Lauro, che spiega come la questione "esige una attenta ed analitica ricostruzione degli elementi di prova, di natura intercettiva e dichiarativa, oltre che della poderosa produzione documentale delle difese, oltre che la risoluzione di diverse questioni giuridiche, sia sul piano procedurale sia in punto di esatta qualificazione giuridica delle condotte contestate".
Lucano è stato assolto da tutti e 19 i capi di imputazioni contestati dal Tribunale di Locri (tra cui associazione a delinquere, truffa, abuso d'ufficio e peculato): inizialmente condannato a 13 anni e 2 mesi di reclusione, l'assise aveva ridimensionato la condanna - con tanto di pena sospesa - ad 1 anno e 6 mesi. Le motivazioni della corte dovevano essere rese pubbliche entro l'11 gennaio, ma ora probabilmente bisognerà attendere il mese di aprile.