Inchiesta personale Ata, Pm chiude requisitoria per 71 indagati
E' ripresa, oggi davanti al giudice Antonio Rizzuti, l'udienza preliminare per 71 delle 202 persone coinvolte nell'inchiesta su presunti illeciti connessi alla gestione delle graduatorie del personale Ata (ausiliario-tecnico-amministrativo) da parte del Csa (Centro servizi amministrativi - ora Ufficio scolastico provinciale) del capoluogo calabrese. Lo scorso 4 aprile il vasto procedimento si e' diviso in due tronconi, poiche' il gup ha stralciato molte posizioni rimandando i relativi atti alla Procura della Repubblica per la precisazione di 40 capi d'accusa. Per i 71 indagati rimasti in aula, invece, il pubblico ministero Alessia Miele ha concluso oggi la propria requisitoria chiedendo il rinvio a giudizio di tutti quelli cui e' contestato il reato di truffa, nonche' di quelli cui e' contestata l'associazione a delinquere - fattispecie rispetto alla quale, pero', il pm ha sollecitato il giudice a sentire in aula un operatore di polizia giudiziaria che si occupo' delle indagini -; il proscioglimento per intervenuta prescrizione rispetto a coloro i quali sono contestati reati di falso, e la conseguente assoluzione rispetto alle collegate contestazioni di abuso d'ufficio. Infine, il pm ha chiesto anche un'assoluzione da ogni accusa per Amedeo Lobello, 33 anni. Il procedimento proseguira' il 23 e 27 maggio con le discussioni degli avvocati. L'inchiesta sul personale Ata e' stata conclusa nel 2007. Fu avviata anni prima a seguito di denunce sporte dalla Cgil, e porto' la Procura ad ipotizzare reati che, complessivamente, vanno dall'associazione a delinquere finalizzata a una serie di abusi d'ufficio, falsi e truffe ai danni della Pubblica amministrazione, alla corruzione continuata, alla tentata concussione, a varie altre ipotesi di falso materiale e ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico, abuso d'ufficio e truffa tentata e consumata (l'accusa di associazione a delinquere e' contestata solo a 16 persone), e che riguardano a vario titolo dirigenti, funzionari e operatori amministrativi del Csa, dirigenti scolastici, titolari di scuole private, e una lunga serie di Ata che sarebbero stati ingiustamente favoriti soffiando il posto ad altri concorrenti in graduatoria, e cosi' anche accumulando indebitamente punteggio con "la potenziale ed effettiva possibilita' di passare di ruolo". Nei numerosi faldoni, messi insieme in anni di indagini della sezione di polizia giudiziaria dei Carabinieri, e' descritto un presunto "mercato delle assunzioni", relativo a un vasto arco temporale, partito gia' nel 2000, che ha visto un considerevole piano di inserimento degli Ata nella scuola, ma che sarebbe stato gestito, secondo gli inquirenti, in base a criteri di pura convenienza personale degli interessati.