Infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori Anas, assolti imprenditori e dipendenti
Si chiude dopo cinque anni e con l’assoluzione di tutti gli indagati il processo scaturito dall’inchiesta chiamata in codice “Camaleonte”, che vedeva alla sbarra quindici persone accusate, a vario titolo, di associazione per delinquere, con l’aggravante mafiosa, finalizzata all'intestazione fittizia; di trasferimento fraudolento di valori; di abuso d'ufficio; induzione indebita a dare o promettere utilità; corruzione e truffa ai danni dello Stato.
L’indagine aveva fatto luce su presunte infiltrazioni della ‘ndrangheta nei lavori di manutenzione straordinaria del sovrappasso di via Casa Savoia, a Gallico (la ex Ss 184 di Gambarie) al km 438, appaltati dall’Anas Spa alla ditta Costruzioni D.O.C. Srl di Napoli per un importo netto di oltre 860mila euro (QUI).
Il Tribunale di Reggio Calabria - presidente Cristiana Maria De Pasquale - ha assolto quindi assalto Nilo e Giuseppe Morfù e Nicola De Santis, rispettivamente titolari e rappresentante legale della Morfù srl; Michelangelo De Angelis e Domenico Musolino; Felice Cappelluccio, titolare della Doc srl; Diana e Ornella Capretto e Vincenzo De Falco, dirigenti della stessa azienda; Antonino Cilona, operaio sempre della Doc; Giovanni Fiordaliso, Maurizio Raso, Palmiero Quattrocchi Cecala, Luigi Ferro e Angelo Giuseppe Marturano, dipendenti dell’Anas.