Imprenditore affiliato alla ‘ndrangheta? Confiscati beni per un milione di euro
Nella mattinata di oggi gli uomini della polizia hanno eseguito la confisca del patrimonio mobiliare ed immobiliare di un imprenditore reggino del settore della produzione e commercio di packaging industriale, Domenico Foti (di 63 anni), già condannato dalla Corte d'Assise d'Appello del capoluogo dello Stretto, a quattro anni e mezzo di reclusione per associazione mafiosa, relativamente al procedimento penale cosiddetto “Larice 1”.
Più di recente, e nel contesto di un’altra inchiesta, la “Heliantus” (QUI), il 6 dicembre del 2021, ed in primo grado, gli sono stati inflitti invece 17 anni e 4 mesi di carcere, sempre per associazione mafiosa, essendo ritenuto dagli inquirenti un affiliato ai Labate, cosca di ‘ndrangheta attiva a Reggio Calabria e nelle aree limitrofe.
Le indagini patrimoniali dimostrerebbero che l’imprenditore, in un arco temporale compreso fra la metà degli anni ‘80 ed il dicembre 2021, abbia accumulato un ingente capitale considerato sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
Col provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale del capoluogo, sono stati così confiscati un’impresa individuale, un fabbricato industriale e un appezzamento di terreno, tutti nella città dello Stretto, oltre a due veicoli aziendali e a diversi rapporti finanziari: il tutto per un ammontare complessivo che si stimi pari ad un milione di euro.
Nei confronti dell'imprenditore è stata anche disposta la Sorveglianza Speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza per quattro anni.