Inchiesta Unicz-Asp Catanzaro: ex rettore torna il libertà

Calabria Cronaca
Giovambattista De Sarro

Dopo gli arresti domiciliari - sostituiti con la sospensione dai pubblici uffici per nove mesi - torna in libertà l'ex rettore dell'università "Magna Graecia" di Catanzaro Giovambattista De Sarri, coinvolto nell'operazione denominata "Grecale" (QUI) che il 15 gennaio scorso, ha coinvolto undici tra docenti e ricercatori dell'ateneo e alcuni veterinari in servizio nell'Asp.

Il Tribunale del riesame, ha accolto l'istanza presentata dall'avvocato Maria Bonaddio, difensore del docente, che ha annullato l'ordinanza di custodia cautelare. Il difensore, nel suo ricorso, aveva evidenziato "la carenza di gravità indiziaria e l'insussistenza dell'esigenza cautelare del pericolo di inquinamento delle prove" sottolineando inoltre "diverse contraddizioni negli atti d'indagine rispetto alle imputazioni contestate".

A carico degli indagati, la Guardia di finanza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Gip del capoluogo, su richiesta della Procura della Repubblica, in cui vengono contestati - a vario titolo - i reati di associazione per delinquere, corruzione, falso, truffa aggravata ai danni dello Stato e maltrattamento e uccisione di animali.

Secondo l'accusa, sarebbero state commesse sevizie su topi usati come cavie, alcuni dei quali uccisi senza anestesia, come prescrive la legge, spesso decapitati. Il tutto sarebbe avvenuto in laboratori scientifici caratterizzati da numerose criticità igieniche e ambientali.

Una situazione non rilevata dai veterinari incaricati dei controlli, in quanto nell'ateneo avrebbe regnato un "collaudato sistema illecito" che faceva sì che le ispezioni nei laboratori da parte dell'Asp fossero "pilotate" per ottenere l'attestazione di regolarità delle ricerche ed evitare così la revoca dei finanziamenti ministeriali, ammontanti a circa due milioni di euro.