Morti sul lungomare di Crotone, risarcimento milionario per familiari di due vittime
Il giudice del Tribunale Civile di Crotone, Mauro Giuseppe Cilardi, ha condannato il Comune di Crotone, in qualità di committente, e la Crotonscavi, come azienda appaltatrice, il titolare dei lavori Gennaro Cosentino, il coordinatore della sicurezza Sergio Dinale ed il capocantiere Giuseppe Spina, a risarcire con poco più di 2 milioni e 400 mila euro i familiari di due dei tre operai che nell’aprile del 2018 persero la vita dopo il crollo di un muro durante i lavori di costruzione del lungomare cittadino (QUI).
Si tratta di Giuseppe Greco, all’epoca della tragedia di 51 anni, e di Mario De Meco, di 56 anni, tutti e due di Isola Capo Rizzuto e che lavoravano per la Crotonascavi.
Nella tragedia perse la vita il loro collega Petru Chiriac Dragos, 35enne rumeno, ai cui familiari lo stesso Tribunale pitagorico ha già riconosciuto nel 2022 un risarcimento di 600 mila euro, condannando sempre la Crotonscavi ed il Comune (QUI).
Quanto al processo di oggi, il giudice non ha invece ravvisato alcuna responsabilità risarcitoria nei confronti di Massimo Villirillo, della Crotonscavi, e di Giuseppe Germinara, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Crotone.
Quanto a Villirillo non è emersa la prova che avesse la qualifica formale di preposto né di quella di dirigente; quanto a Germinara si è appurato come all’epoca dell’approvazione del Psc non rivestisse la qualifica di Rup, e quindi non avrebbe avuto obblighi di controllo e verifica della sicurezza su quei lavori.
La morte dei tre operai sconvolse allora l’intera città. Mentre Chiriac e Greco morirono sul colpo nell’incidente, De Meco fu ricoverato nell'ospedale di Catanzaro per trentacinque giorni prima che il suo cuore cessasse di battere (QUI).