Diamante. Serata tra cultura e restanza, IoResto ospite de “Le Donne del Cedro”

Cosenza Tempo Libero

Sabato 12 luglio, nella suggestiva cornice di Diamante, si è tenuta una serata intensa e carica di significato, promossa dall’associazione Le Donne del Cedro, guidata dalla presidente Maria Rosaria De Rito, custode appassionata di una sapienza antica e di una visione profondamente contemporanea: fare della cultura popolare uno strumento di resistenza, coesione e rigenerazione.

Un evento che ha saputo intrecciare memoria e visione, tradizione e impegno, nel nome della bellezza e della dignità dei territori del Sud, spesso raccontati solo attraverso le loro fragilità e non per le potenzialità che custodiscono.

Ospite della serata l’associazione #IoResto, rappresentata dal presidente Gianni Pitingolo e dal vicepresidente Salvatore Perri, che ha portato la propria esperienza maturata a Crotone e in Calabria, dove dal 2019 lavora per promuovere la restanza come scelta consapevole e collettiva.

È arrivato il momento di costruire un Patto di Restanza” – ha dichiarato Gianni Pitingolo – “Un patto sociale, culturale e politico che unisca chi resta, chi torna e chi arriva. Un’alleanza tra persone, saperi e visioni, capace di rigenerare le comunità, trasformando anche le partenze in opportunità. Occorre politicizzare la restanza, ovvero includere la cittadinanza nei processi decisionali, creare reti tra scuole, studiosi, antropologi e ricercatori. Ma soprattutto significa dare a tutti la possibilità di scegliere. Scegliere se partire, restare o tornare. Scegliere come atto di libertà, non come risposta a una mancanza”.

A fare da cornice, la musica, i balli della tradizione e la tarantella che da espressione folklorica si è caricata di significati nuovi, diventando un gesto politico e identitario, simbolo di una Calabria che non si arrende e continua a danzare la propria identità. “Perché la restanza” ha continuato Pitingolo – “è, prima di tutto, una forma di libertà, di partecipazione attiva e di giustizia territoriale.

Una serata che ha lasciato il segno, per la forza del messaggio condiviso e per la capacità di guardare al futuro partendo dalle radici. Un evento che ha restituito voce e visibilità a quelle energie vive e diffuse che troppo spesso restano invisibili.

Un messaggio chiaro: restare non è subire il tempo, ma trasformarlo; non è vivere nel passato, ma portarlo nel presente; non è attendere il futuro, ma iniziare a costruirlo, qui e ora.