Botulino: dodici in prognosi riservata, gravi in due
L'Ospedale Annunziata di Cosenza ha risposto prontamente alla grave emergenza sanitaria legata a un’intossicazione da botulino che ha colpito almeno una dozzina di persone (QUI). Attualmente sono ricoverati dodici pazienti, tutti in prognosi riservata, di cui due con condizioni più critiche.
Il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Vitaliano De Salazar, ha sottolineato la tempestività dell’intervento e la funzionalità della rete sanitaria pubblica: “Ci siamo immediatamente attivati per reperire le fiale anti botulino e siamo soddisfatti del lavoro svolto che dimostra la validità del servizio pubblico.”
In nove in terapia intensiva
Nove sono i pazienti ricoverati in terapia intensiva, mentre tre si trovano ancora in pronto soccorso. Finora sono state somministrate cinque fiale dell’antidoto, con quattro ancora disponibili per eventuali necessità.
Il primario della Rianimazione, Andrea Bruni, ha spiegato che i primi due pazienti sono arrivati nel tardo pomeriggio di mercoledì mostrando i sintomi tipici dell’intossicazione da botulino.
Somministrato già l'antidoto
Grazie all’intervento tempestivo del personale medico, nei casi più gravi è stato somministrato l’antidoto. “Per ora tutti restano in prognosi riservata,” ha aggiunto Bruni, precisando che “dall’anamnesi è emerso che tutti hanno consumato lo stesso tipo di cibo.”
Il direttore sanitario dell’Annunziata, Pino Pasqua, ha fornito indicazioni importanti sui sintomi da tenere sotto controllo, sottolineando la cosiddetta “fame d’aria” come segnale caratteristico.
“I pazienti devono prestare attenzione alla difficoltà nel respirare, nel deglutire e nel parlare, ma è importante non farsi prendere dal panico e seguire le indicazioni mediche.”
Le autorità sanitarie - è stato assicurato - continuano a monitorare la situazione con la massima attenzione, invitando la popolazione a segnalare tempestivamente qualsiasi sintomo sospetto.