Villa. Barca a vela sottratta al traffico di migranti intitolata al giudice Scopelliti
La Lega Navale Italiana ha intitolato al magistrato Antonino Scopelliti, vittima della ‘ndrangheta, la barca a vela Cenide. L’imbarcazione, Bavaria 47, è stata confiscata al traffico di migranti nel 2019 e affidata dallo Stato alla Sezione di Villa San Giovanni, per lo svolgimento di iniziative di pubblico interesse che l’associazione conduce lungo tutte le coste italiane con 28 "barche della legalità" sottratte al malaffare e rese oggi operative dalla LNI nella campagna “Mare di Legalità”.
L’intitolazione si è tenuta simbolicamente lo scorso 9 agosto in Piazza delle Repubblica Marinare, sul lungomare, in occasione della giornata di celebrazioni per il 34° anniversario dell’omicidio, avvenuto il 9 agosto 1991 nella frazione di Piale.
L’imbarcazione, ha mollato gli ormeggi nelle acque dello Stretto esponendo sulla randa e su un banner a prua il volto e il nome di Antonino Scopelliti. Presenti per l’occasione, la figlia Rosanna, presidente della Fondazione dedicata alla memoria del padre e numerose autorità civili e militari, tra cui il sindaco Giusy Caminiti, il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, il prefetto Clara Vaccaro e i rappresentanti della Lega Navale Italiana con il Delegato regionale per la Calabria meridionale Sandro Dattilo e il presidente della Sezione villese Domenico Barresi.
Antonino Scopelliti entrò in magistratura a soli 24 anni e divenne nel corso di una rapida e prodigiosa carriera il numero uno dei sostituti procuratori generali italiani presso la Corte di Cassazione. Si è occupato di vari maxi-processi di mafia e di terrorismo. Ha rappresentato la pubblica accusa, tra gli altri, nel caso Moro durante il primo processo, nella Strage di Piazza Fontana e in quella del Rapido 904. Fu ucciso nella notte tra il 9 e il 10 agosto 1991 mentre era in vacanza in Calabria. Ad assassinare il giudice sarebbero stati due sicari su richiesta di Cosa nostra.