“Giustizia in bancarotta”: manca la benzina, a Vibo rischiano di saltare i processi
Rischiano di saltare i processi perché manca la benzina per tradurre gli imputati dal carcere al tribunale. E’ quanto succede a Vibo Valentia, dopo i tagli lineari imposti al ministero della Giustizia. I distributori che di solito accettavano le tessere carburanti del ministero iniziano infatti a chiedere i pagamenti in contanti visto che i ritardi diventano insopportabili.
L’allarme l’ha lanciato il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, preoccupato da una telefonata molto da parte del direttore della casa circondariale in cui si riferiva la mancata fornitura - a credito - di benzina i mezzi. Le udienze con i detenuti rischiano pertanto di essere annullate poiché l’imputato non è più nelle condizioni di partecipare al processo. A tutto ciò s’aggiunge poi la difficoltà condurre indagini con una pianta organica di soli sei pm in un’area dove intimidazioni e attentati della ‘ndrangheta sono all’ordine del giorno.
Preoccupazione sulla carenza di mezzi è stata espressa anche dal presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Roberto Lucisano, che punta l’indice anche sull’indisponibilità di beni primari a disposizione della magistratura come la fornitura di carta, computer, toner per stampati e anche sui turn over del personale amministrativo.