Sindacati contro Asp Catanzaro: condotta antisindacale del commissario
Riceviamo e pubblichiamo il testo integrale dei sindacati che denunciano una condotta antisindacale del Commissario dell’Asp di Catanzaro. La missiva è indirizzata al Commissario Straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro e al Presidente Regione Calabria Scopelliti a firma delle seguenti sigle sindacali Cisl Medici (Segretario Provinciale Nino Accorinti e Segretario Regionale Mario Marino); Cisl Fps (Segretario Provinciale Antonio Bevacqua); Cgil Fp (Segretario Provinciale Tonino Meliti); Fassid (Segretari Regionali Vincenzo Arcuri, Pasquale Minchella, Giuseppe Calzone; Sinafo (Segretario Regionale Adele De Francesco); Aupi (Segretario Provinciale Eugenio Mercuri); F.V.M. (Segretari Aziendali Donato Garcea Francesco Polimeni); Ugl Sanità (Segretario Provinciale Vincenzo Ursini); Cgil Medici (Segretario Aziendale Giuseppe Perri); Uil Fpl (Segretario Provinciale Francesco Caparello); Uil Fpl Medici-Veterinari (Coordinatore Regionale Francesco Maltese):
Ecco il testo integrale della lettera:
"In riscontro alla Sue note prot. n. 38239 e n. 38352 del 06.07.2011, le scriventi OO.SS, CISL MEDICI, CISL-FP, SI.NA.FO., FASSID, CGIL MEDICI, FVM, CGIL-FP, AUPI, UGL SANITA’, UIL FPL, UIL FPL MEDICI-VETERINARI
PREMESSO
- Che il Commissario Straordinario si limita a manifestare l’intenzione di procedere alla revoca degli ulteriori “atti deliberativi”, travolti da invalidità derivata, che trovano fondamento nel revocato “atto di riorganizzazione funzionale” n. 2662 28.12.2010, così contribuendo al mantenimento di un clima di incertezza delle posizioni soggettive e delle relazioni sindacali a danno dell’Azienda, dei lavoratori e delle scriventi, oltre che dell’utenza;
- Che, ad oggi, non risulta ancora alcun ulteriore atto di revoca di delibere a dimostrazione della “realtà” di tale intenzione, consistendo tale mera affermazione in una vera e propria beffa a danno delle scriventi se non accompagnata dall’effettiva revoca degli atti affetti da invalidità derivata, da intendersi peraltro antisindacali;
- che i provvedimenti di mobilità del 30.06.2011, adottati in assenza di contrattazione, conseguenti al processo di riorganizzazione già messo in atto ledono ulteriormente le prerogative delle OO.SS., così come riconosciute dalla legge e dai contratti collettivi vigenti, nonché da accordi sottoscritti da tutte le OO.SS. nell’ambito delle attività previste per il contenimento della spesa sanitaria regionale e del Piano di Rientro, oltre a costituire ulteriore violazione degli obblighi comportamentali posti a capo dell’Azienda;
- che l’informativa circa “la nuova proposta di riorganizzazione aziendale” inviata il 27.06.2011 è assolutamente inidonea ad assolvere l’obbligo di precisa e completa informazione preventiva in quanto si limita ad un semplice “organigramma” aziendale, essendo assolutamente carente dei criteri e delle norme poste a base del “rinnovo strutturale” (componente regolamentare della proposta di riorganizzazione) avvertendosi ciò maggiormente nella concreta fattispecie, caratterizzata dalla complessità e rilevanza del programmato intervento aziendale che andrà ad incidere sulle posizioni giuridiche e soggettive dei lavoratori interessati;
- che, infatti, ancora derisoria risulta la supposta confusione operata dal Commissario in merito alla richiesta di puntuale e completa informativa della proposta di riorganizzazione, legittimamente formulata dalle scriventi OO.SS., con il “regolamento di attuazione dell’atto di riorganizzazione”, con ciò dimostrando la piena volontà della Direzione di non consentire alle OO.SS. il pieno esercizio delle loro prerogative in una fase fondamentale per l’Azienda e per i lavoratori coinvolti dalla riorganizzazione, essendo ad oggi ignoti tutti i criteri posti a fondamento della riorganizzazione così apparente dall’organigramma trasmesso;
- che, infatti, il suddetto “organigramma” non si limita “all’accorpamento di strutture” ma contiene “strutture di nuova previsione” che necessitano dell’adozione nel contempo alla loro istituzione delle regole di funzionamento e di coordinamento con il contesto organizzativo che non siano in contrasto con le direttive e la normativa regionale in materia;
- che, sul punto, non si comprende il significato di quanto assunto dalla Direzione nella nota n. prot. 38239, la quale se da un lato fa riferimento alla normativa nazionale e regionale, la quale certo non può sostituire la necessaria regolamentazione aziendale, dall’altro esprime una mera intenzione di informazione successiva della “proposta di regolamentazione” delle strutture di nuova previsione, da ritenersi del tutto inidonea all’esercizio delle prerogative sindacali;
- Che peraltro, alla luce di quest’ultima, grave affermazione, sussiste il legittimo dubbio che la Direzione non abbia effettuato la prescritta, completa informativa alle OO.SS. in quanto la medesima non ha ad oggi ancora definito la componente regolamentare della nuova proposta di riorganizzazione sulla quale pretende di effettuare la consultazione con le OO.SS.;
- Che, ancora, la normativa nazionale e regionale in materia non prevede una riorganizzazione strutturale “provvisoria”, ovvero in attesa delle linee guida regionali, non risultando pertanto chiaro il riferimento a ciò operato dal Commissario nella nota prot. 38239 che si riscontra, né la normativa contrattuale prevede incarichi provvisori che evidentemente ne deriverebbero;
- Che le linee guida regionali degli atti aziendali sono in via di emanazione essendo state le Segreterie regionali delle OO.SS. convocate presso il Dipartimento della Salute per il confronto sulla materia, residuando in capo all’Azienda l’obbligo di adottare l’Atto aziendale fondamentale per la buona gestione ed organizzazione interna dell’azienda;
- Che l’asserzione sulla congruità del termine di sette giorni per la formulazione di eventuali osservazioni visto che “un organigramma strutturale poteva essere agevolmente confrontato” appare veramente grottesca visto le ricadute giuridiche sul personale interessato e l’importanza dell’atto che non può risolversi con la mera comparazione dell’organigramma;
- Che le osservazioni dedotte dagli “amici” delle tre sigle sindacali presentatesi (ANAAO, CIMO e AAROI) nella riunione del 5.07.2011 non costituiscono precedente da poter essere ritenuto valido considerato che le suddette organizzazioni in Azienda rappresentano nel loro complesso una minoranza degli associati con ciò esprimendo un gruppo minoritario della delegazione trattante di parte sindacale, come agevolmente si può dedurre dai dati numerici rilevati, consistendo la decisione di adottare la nuova proposta in mancanza della consultazione delle scriventi una reiterazione di condotta antisindacale;
- Che le scriventi prendono comunque atto dell’intenzione di parte pubblica di “estendere” al contributo “più ampio” delle sottoscritte la realizzazione dell’organizzazione aziendale, pur ribadendo il necessario rispetto dei reciproci ruoli e prerogative in un clima di leale collaborazione;
- Che, però, perché tale “leale collaborazione” possa effettivamente realizzarsi è necessario che il Commissario ponga fine ad ogni tentativo di limitare il pieno esercizio dei diritti sindacali, adducendo “scuse” non più tollerabili alla luce della situazione di grave disorganizzazione in cui versa l’Azienda, chiedendo ancora con la presente che il Commissario medesimo proceda alla revoca di tutti gli atti deliberativi conseguenti all’atto funzionale antisindacale e revocato da Codesta Azienda, nonché ad effettuare piena e trasparente informativa sulla nuova proposta di riorganizzazione concedendo un termine congruo per l’esame da parte delle scriventi.
Tanto premesso, le scriventi organizzazioni sindacali,
INVITANO E DIFFIDANO
l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, nella persona del Commissario Straordinario, perché avvii la prescritta consultazione con le OO.SS. nel rispetto degli obblighi comportamentali posti a suo carico dall’art. 6 Dlgs. 165/2001 e dai CC.CC.NN.LL. applicabili, effettuando l’informativa completa della nuova proposta di riorganizzazione, ivi inclusa la componente esplicativa e regolamentare e, pertanto, non soltanto nei limiti del nuovo organigramma aziendale, prevedendo altresì un termine congruo (non inferiore a 15 giorni) ai fini della presentazione delle relative osservazioni, e ciò comunque dopo la revoca di “tutte le delibere” adottate con fondamento nella delibera n. 2662 del 28.12.2010, oltre che dopo la revoca delle disposizioni di mobilità adottate il 30 giugno scorso.
Per le ragioni su espresse, le scriventi OO.SS.
INVITANO E DIFFIDANO
Codesta Azienda ad astenersi dall’approvare la proposta di riorganizzazione in assenza della necessaria consultazione delle scriventi, costituendo tale eventuale determinazione reiterazione della condotta antisindacale già precedentemente tenuta dalla medesima, dichiarando sin da subito l’intenzione di porre in essere ogni azione utile e necessaria ai fini del corretto esercizio delle relazione sindacali.
Alla luce di tutto quanto sopra ed in attesa delle richieste condizioni di trasparenza e correttezza le scriventi OO.SS. COMUNICANO, per tutti i motivi su espressi, di essere disponibili a qualsiasi confronto nel rispetto delle reciproche prerogative e posizioni giuridiche, ma di non partecipare alle riunioni del 08.07.2011 per la dirigenza, medica e SPTA, e per il comparto, in attesa che il Commissario decida di non proseguire in un’illegittima ed intollerabile azione di limitazione delle prerogative sindacali a danno delle stesse e dei lavoratori che rappresentano".
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