Unioncamere, permangono segnali di depressione occupazionale
Perdurano segnali di depressione sulle previsioni occupazionali, con una debolezza della domanda interna, di cui risentono soprattutto le attivita' terziarie e le costruzioni, anche le attivita' manifatturiere faticano ad agganciare la ripresa e nel settore dei servizi si registra un massiccio ricorso agli interventi della Cassa Integrazione Guadagni (Cig), tradizionalmente riservata all'industria. E' quanto emerge dalla ricerca presentata dall'Ufficio Studi di Unioncamere Calabria sui fabbisogni di occupazione e formazione delle imprese calabresi, redatta utilizzando come fonte i dati emersi dal Rapporto Statistico Excelsior 2011, annualmente realizzato grazie al lavoro congiunto di Unioncamere e del ministero del Lavoro. Alla gia' elevata disoccupazione, che a fine 2010 interessava 78 mila persone, per un tasso di disoccupazione dell'11,7%, (superiore di 3 punti alla media nazionale) si aggiunge, secondo lo studio di Unioncamere, nel mercato del lavoro, un'eccedenza occupazionale equivalente agli interventi della Cig, che nel primo trimestre 2011 puo' essere stimata in oltre 2.700 unita', non particolarmente elevata in termini relativi e inferiore di circa 200 unita' rispetto al massimo degli ultimi anni, ma in aumento di circa 500 unita' rispetto al quarto trimestre 2010. Prima della crisi del 2008-2009 l'eccedenza raggiungeva in media le 1.500 unita'.
"In Calabria nel primo trimestre 2011 - sostiene Unioncamere - si osserva un incremento delle ore autorizzate di cassa integrazione, che aumenta di oltre 140% rispetto ai primi 3 mesi del 2010 ( 71,3% nell'industria e di oltre 800% nei servizi). In evidenza soprattutto il ricorso agli interventi "straordinari" (157%), segnale di alcune situazioni aziendali di forte crisi e a quelli in "deroga" (1.700%), l'estensione ai settori del terziario. La rilevazione evidenzia inoltre, che le imprese calabresi prevedono di effettuare complessivamente circa 4.900 assunzioni, solo il 40% dei nuovi assunti sara' a tempo indeterminato, dato comunque superiore alla percentuale nazionale (28,3%). Mentre per quanto riguarda le assunzioni stagionali, previste dalle imprese operanti in regione, la percentuale si attesta al 43,4% del totale. Le assunzioni totali previste dalle imprese calabresi si ripartiscono per il 24% nell'industria e per quasi il 76% nei servizi". Tra le professioni piu' richieste quelle di cuochi, camerieri e altre professioni simili, operai specializzati, specialisti e tecnici amministrativi, finanziari e bancari, commessi o altro personale di vendita, personale di segreteria e ausiliario amministrativo. Da evidenziare, dunque, che nel terzo trimestre 2011, la Calabria si colloca in prima posizione assoluta, tra le 20 regioni italiane, per due importanti indicatori: la quota di assunzioni a tempo indeterminato (39,9%) e la quota di laureati e diplomati sul complesso delle assunzioni non stagionali (65.4%). "Il fabbisogno di lavoratori espresso dalle imprese presenta un rilevante carattere previsionale e programmatico - afferma Giuseppe Gaglioti, presidente di Unioncamere Calabria - e permette di tracciare con grande concretezza il dato che si riferisce alla domanda di lavoro, ai profili professionali maggiormente richiesti nella nostra regione e alle difficolta' di reperimento, al fine di utilizzarlo al meglio per disegnare e implementare politiche attive per il lavoro realmente efficaci per favorire l'occupazione e a sostegno dei lavoratori e delle imprese. In tale direzione sta operando il governo regionale nello sviluppo di politiche attive per l'occupazione, una delle azioni prioritarie e strategiche del programma regionale". "Condivido pienamente, infatti, le strategie regionali attuate, finora, in favore delle imprese e dunque dell'occupazione, dall'assessore alle Attivita' Produttive Antonio Caridi, dall'assessore all'Agricoltura Michele Trematerra e dall' assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale Francescantonio Stillitani - ha aggiunto - e ritengo opportuno per rafforzare ulteriormente l'impegno profuso, l'istituzione di un tavolo istituzionale di concertazione con le associazioni di categorie regionali sulle problematiche economico - sociali, del lavoro e dell'occupazione. Valuto molto positivamente inoltre, quale elemento di raccordo tra domanda e offerta di lavoro e formativa i risultati ottenuti grazie all'attivazione di numerosi percorsi formativi e di stage aziendali, in seno al progetto di "Alternanza Scuola-Lavoro" - ha concluso Gaglioti - realizzato di concerto con l'assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, il direttore Francesco Mercurio dell'Usr Calabria e il presidente Francesco Cava di Confindustria Calabria". Secondo Donatella Romeo, segretario generale Unioncamere Calabria, saranno circa 4900 le assunzioni complessivamente previste, di cui il 57% non stagionali e il 43% con un contratto stagionale; saranno richiesti soprattutto operai, che corrispondono al 75% del totale; gli impiegati e i quadri saranno il 25%; il 76% delle assunzioni sara' concentrato nel settore dei servizi e il 88% nelle imprese con meno di 50 dipendenti; le difficolta' di reperimento riguarderanno il 15% delle assunzioni totali; quelle piu' marcate vengono segnalate nel settore 'trasporti' (59%) e tra le imprese con 50 o piu' dipendenti (26%); nel 58% dei casi le imprese richiederanno esperienza specifica nella stessa professione o almeno nello stesso settore; una assunzione su dieci potra' essere destinata a personale immigrato; per il 65% delle assunzioni non stagionali sara' richiesta una laurea o un diploma.