Negoziante reggino arrestato per usura ed estorsione
Nella tarda serata di ieri il gruppo della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confrontidi F.G. di 48 anni. E’ stata altresì notificata a S.G., 47anni, la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel capoluogo reggino. Le indagini, hanno visto coinvolti altri due responsabili denunciati a piede libero dall’Autorità Giudiziaria – S.A. di anni 55 e suo nipote S.S. di anni 37, dal mese di settembre del 2009, dalle dichiarazioni rese da una donna, madre separata di quattro figli, in grave crisi patrimoniale, si è recata presso gli uffici della Guardia di Finanza, al fine di chiarire la propria posizione in merito alcuni assegni finiti nella disponibilità di S.G. dal quale aveva ricevuto in prestito modeste somme di denaro di cui lo stesso pretendeva la restituzione con tassi usurai. Proprio durante la permanenza presso la GdF, la donna ha ricevuto una telefonata da S.G. ed attivando la modalità viva-voce ha consentito ai finanzieri presenti di ascoltare direttamente le pretese restitutorie che a sua volta asseriva essere coartato da altri creditori che pretendevano da lui la restituzione delle somme concesse in prestito. Allo stesso modo, nei confronti di un’altra donna, F.G. aveva preteso a fronte di un prestito concesso per motivi economici correnti, di accettare pagamenti dilazionati sino al 2019 ed al fine di mettere pressione psicologica sulla debitrice, l’ha minacciata di sottrarle la casa della nonna e l’autovettura.
La successiva attività tecnica effettuata sulle utenze telefoniche degli indagati e delle due donne permetteva di delineare un inquietante scenario nel quale emergeva il ruolo di piccolo usuraio da parte di S.G. che, a sua volta, era sottoposto ad usura da soggetti di ben altro spessore e caratura criminale, per cifre consistenti che si aggiravano intorno all’ordine delle decine di migliaia di euro. Questi ultimi, pur di rientrare nel loro capitale, erano soliti ricorrere a modalità intimidatorie e violente che costringevano S.G. ad uno stato di prostrazione, ansia e timore tali da indurlo a non fare rientro a casa anche per diversi giorni.
I dati e gli elementi raccolti nel corso delle perquisizioni effettuate e la documentazione bancaria esaminata hanno permesso ai finanzieri di ricostruire i flussi finanziari e rappresentare in modo nitido la spirale intimidatoria composta da due gruppi di creditori con S.A e S.S. da una parte e F.G. dall’altra che costringevano S.G. a recuperare liquidità anche attraverso la predisposizione di documentazione falsa necessaria per ottenere accesso al credito e per mettere in circolazione assegni di terze persone privi di copertura. I tassi di interesse usurari applicati alle somme prestate da restituire con cadenza mensile, sono stati ricostruiti dalla Guardia di Finanza nella percentuale compresa tra il 400 ed il 1.200%.