Vodafone. Sindacati, commessa con gare al ribasso
Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa delle Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL
In questi giorni Vodafone ha assegnato la gara per nuovi volumi di servizi customer del Top Client Business alla società Datel Telic. Nulla di male, anzi, se la commessa – per un servizio che rappresenta per clientela di mercato uno dei servizi a maggior valore aggiunto – fosse stata assegnata con una logica di premialità della qualità. Così non è stato: Vodafone ha assegnato la commessa ricorrendo di fatto al massimo ribasso, con un prezzo di riferimento di circa 19 euro. Una cifra molto inferiore al costo del lavoro medio del settore e ancor più risibile visto il tipo di servizio. Ma come è possibile vincere una gara per un servizio che gira mediamente tra i 22 e i 25 euro l’ora a tale cifra? Come è possibile visto il costo del lavoro contrattuale per un 3° e un 4° livello (a meno che Vodafone non consideri i propri top client alla stregua di un ragazzo che fa 10 ero di ricarica al mese)? Come fa Datel Telic, che da sempre nei convegni (e aggiungiamo noi anche in qualità di azienda che esprime la presidenza di Assocontact) si scaglia contro le gare al massimo ribasso, ad accettare di farsi protagonista di una nuova stagione di dumping? Forse perché Datel Telic per prima usa i finanziamenti regionali, che servirebbero per lo sviluppo, al fine di fare sconti sul costo del lavoro (tranne poi, terminati i finanziamenti, aver creato un precedente tale per cui Vodafone si potrà poi rivolgere ad un altro che ricomincerà da capo, sempre usando gli incentivi fiscali e buona notte all’occupazione di Datel). Forse perché Datel Telic è tra i maggiori imprenditori che portano il lavoro italiano in Albania, potendo così scaricare una parte dei costi complessivi. Forse perché, alla fine, dietro alle belle parole “responsabilità e qualità” si nasconde in realtà, da parte di Vodafone, una semplice strategia di riduzione dei costi, di aumento delle quote di sfruttamento dei lavoratori in outsourcing. Preferendo risparmiare qualche centinaio di migliaio di euro (una somma ridicola per i bilanci Vodafone) piuttosto che curarsi della qualità da riservare ai propri clienti. E tali comportamenti irresponsabili dei committenti – questa la verità che emerge da questa vicenda – trovano atteggiamenti complici non da parte di qualche piccola azienda, ma da un soggetto imprenditoriale di primo piano come Datel Telic. Come Segreterie Nazionali invitiamo tutti i soggetti a essere coerenti con quanto dichiarano, consapevoli che, se si continuerà così, si distruggerà occupazione a valore per tutti. Alla fine rischiamo solo di tornare indietro, alla legge della giungla, alle piccole furbizie che non fanno la fortuna di nessuno. E non ci basta sapere che i nuovi volumi non vengono sottratti a quote interne di occupazione (del resto non sarebbe stato possibile dopo i recenti accordi sulla valorizzazione dei perimetri). Anche perché politiche di questo tipo mettono a rischio se non oggi, domani, il lavoro degli operatori interni di Vodafone. Non ci possiamo accontentare delle facili risposte “meglio un lavoro mal pagato in Calabria che niente”. Noi riteniamo come SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL, non da oggi, che il nostro settore ha bisogno di più qualità, ha bisogno di maggiori tutele per i lavoratori, salari più dignitosi, regole contro episodi come questi, con l’introduzione di clausole sociali e di nuove norme più stringenti sugli appalti. Perché la concorrenza tra call center sia una concorrenza che premi il più bravo, il più innovativo, chi investe di più su formazione e qualità. Non una concorrenza dove a pagare siano sempre i lavoratori e le aziende che rispettano le regole. Come Segreterie Nazionali di SLC-CGIL, FISTEL-CISL, UILCOM-UIL chiediamo per tanto a Vodafone di interrompere tale politica, di dimostrare concretamente di non voler incoraggiare gare al massimo ribasso. In caso contrario valuteremo, insieme al Coordinamento Nazionale delle RSU di Vodafone, tutte le iniziative necessarie a sostegno di una vertenza per la buona occupazione."
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