Vertenza Abramo, Tim si oppone alla vendita: sindacati chiedono tavolo ministeriale
Nuova doccia fredda per i dipendenti dell'Abramo Customer Care: a neppure una settimana dalle rassicurazioni del governatore Occhiuto, che avevano spinto i lavoratori ad annullare il presidio nel palazzo comunale, questo pomeriggio è stata la stessa società Tim ad esprimere parere sfavorevole alla vendita di un ramo dell'azienda calabrese.
Questo l'esito dell'incontro svolto tra le sigle sindacali territoriali e nazionali assieme ai commissari dell'ex Datel, che hanno preso atto del fatto che Tim sarebbe disposta a vendere alla Newco Steel Telecom ed Enosi Holdind solo ed esclusivamente la controllata Mics, che, al momento, non avrebbe alcuna commessa con la stessa Tim.
Nel corso della riunione si è poi ricordato che il prossimo 7 luglio scadrà l'amministrazione controllata dell'azienda, e che sarebbe possibile ottenere solo ed esclusivamente un'ultima proroga di 3 mesi ai contratti, ma solo previa autorizzazione ministeriale. Per ottenerale, inoltre, i commissari dovranno presentare apposita istanza da far valutare al tribunale, motivando la richiesta di proroga straordinaria oltre i termini.
Dal canto loro, i sindacati oltre a ribadire che l'eventuale vendita del ramo aziendale non avrebbe risolto la questione, tornano a chiedere con forza un tavolo ministeriale al Mimit, al fine di "convincere" Tim a prorogare i contratti almeno fino alla definizione del paventato piano di digitalizzazione regionale. In caso di mancata risposta entro il 15 luglio, è stato annunciato un sit-in a Roma. In ballo c'è la sorte di 1.049 persone.