Rocca di Neto: assessore revocato chiede al sindaco perché?

Crotone Politica
Tommaso Blandino

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Tommaso Blandino, assessore revocato e ora consigliere comunale del Pd a Rocca di Neto, nel crotonese:

“Signor Sindaco, è da giorni che mi balenano una miriade di domande in merito a quanto accaduto nell’ultima settimana. E mi creda non riesco proprio a trovare un filo logico. È ovvio che le mie riflessioni sono sempre di ordine politico. Forse per questo non riesco proprio a capire. Parto dalla fine, da una delle sue motivazioni presente nel decreto di revoca n.10 del 05/09/2011, con oggetto “revoca assessore comunale”, che testualmente cita: “che reiterati episodi di pedissequa ed esagerata disamina delle delibere di giunta recano grave nocumento al buon andamento dell’Amministrazione minacciando l’efficacia dell’azione d’impulso della giunta oltre a recar danno all’immagine dell’Ente”, ecco, Signor Sindaco, cosa significa? Perché forse proprio da lì parte tutto il resto. Premettendo che le mie discussioni sono sempre state fatte nella più limpida buona fede, per circa 17 mesi ho cercato di determinare un criterio di discussione in Giunta, discussione dalla quale si sarebbe dovuta raggiungere ovviamente la più totale condivisione nelle scelte fondamentali dell’Amministrazione, proprio come dice Lei. Quindi il mio intento combaciava con il Suo. Ed allora perché sono venuti meno, sempre come scrive Lei nel decreto, le condizioni di fiduciarietà poste a fondamento della mia nomina. E che male c’è ad avere una persona vicina che cerca di discutere per il bene dell’Amministrazione, invece di obbedire in silenzio. In democrazia alla base di tutto c’è il confronto. negarlo o comunque perdere la fiducia verso chi lo cerca non mi sembra la cosa più corretta.

Sinceramente è una delle cose più assurde che abbia mai sentito! Ed allora perché Signor Sindaco? Perché chiedermi le dimissioni per 5/6 motivi, tra cui tutelarmi dalle ingerenze dei colleghi di maggioranza, senza però fare nessun passaggio politico a suggellare quanto da Lei detto (interpartitica, riunione di maggioranza, riunione col PD non con alcuni membri del PD, ecc.). In questo caso Signor Sindaco Lei è riuscito ad intaccare la mia dignità, non di assessore comunale, ma di persona, di professionista. A riguardo del mio operato non ho niente da rimproverarmi, con la consapevolezza e l’umiltà di sapere che la perfezione non esiste. In poco tempo ho cercato di dare del mio meglio per l’immagine e le prospettive dell’Ente che Lei rappresenta. Ho cercato di farlo con dignità ed autorevolezza. Sia nel nostro territorio che al di fuori, negli appuntamenti in cui Lei stesso mi delegava perché convinto che l’avrei rappresentato nel migliori dei modi (come scriveva sistematicamente nelle deleghe). Quindi non capisco soprattutto l’affermazione fatta da Lei nel decreto di revoca in cui dice che reco nocumento all’immagine dell’Ente. Mi sembrava quasi che fosse uno scherzo. Però è giusto essere più dettagliati e meno vaghi per evitare di essere qualunquisti. Ho messo le mie capacità professionali al servizio del mio Comune, con dedizione e piacere, come dimostreranno alcuni interventi che a breve partiranno, come la ristrutturazione dell’edificio scolastico di S. Maria per un importo di € 350.000,00 (PON scuola “Ambienti per l’apprendimento”), oppure la realizzazione della strada comunale di S. Agostino per un importo di circa € 100.000,00 (Piar - progetti integrati per le Aree rurali), progetti curati dal sottoscritto e realizzati di mio pugno in fretta e furia e firmati dall’ufficio tecnico del nostro Comune, e che, come non solo Lei ben sa, sono andati in porto e dei quali a breve i nostri cittadini ne potranno usufruire.

Il bando per gli asili nido, con il quale oggi finalmente 15 famiglie rocchitane possono usufruire del servizio gratuitamente, altro progetto seguito da me ed andato in porto. Avrei dovuto iniziare, al rientro dalle ferie del dipendente Franco Raccioppo, ad un lavoro ancora più ambizioso, eseguire un censimento dei contatori dell’acqua montati nel nostro territorio e cercare di portare a regime la lettura annuale per il 2012, in modo da poter dare ai nostri concittadini il diritto di pagare quanto consumano, spero che qualcuno possa cercare di portarlo a compimento. Certo era un progetto ambizioso, ma io di questo volevo parlare non certo solo di sagre e feste. Il lavoro sul PSC stavo cercando di portarlo avanti con calma e serenità, io, interagendo con chi di competenza. Ci era stato detto dalla Regione che era obbligatoria la figura del geologo oltre che del tecnico oggi incaricato, con difficoltà è stato predisposto il bando muovendoci nelle ristrettezze economiche che tutti noi conosciamo, si sono svolte alcune riunioni preliminari alle quali non tutti i colleghi di maggioranza hanno partecipato purtroppo, ma come Lei sa, e sapeva da circa 10 giorni, il lavoro sarebbe dovuto iniziare proprio il Lunedì in cui lei mi ha revocato, in cui si sarebbero dovuti fissare i tavoli ci concertazioni previsti dalla L.R. 19/2002 ed era da tempo che si era concordato di fissare un incontro in commissione urbanistica per delucidare sul lavoro svolto fino ad ora, che peraltro era solo lavoro burocratico. Ma oltre a questo non può essere trascurata la presenza continua e costante, l’impegno e la dedizione con il quale ho sempre lavorato all’interno. Ho deciso nel Marzo 2010 di candidarmi consapevole del fatto che mi accingevo a fare una scelta di campo, per la quale avrei trascurato molti aspetti della mia vita e della mia professione, e così è stato, perché avevo preso un impegno.

Io l’ho portato avanti h24, perché è questo che avevo detto ed era questo l’impegno preso con i rocchitani. Probabilmente non l’ avevo preso solo io, ma questo ovviamente oggi non conta. Oggi l’importante è portare a conclusione la missione punitiva preventivata chissà da quando e chissà con chi. Complimenti Signor Sindaco. Poi perché Signor Sindaco in molti che hanno parlato con Lei mi stanno riportando che la mia pena era quello di essere troppo legato al partito, ai vecchi “compagni”. Le chiedo questo non perché non sia vero, ma perché proprio non capisco dove Lei intraveda il problema in ciò. Certo avevamo già discusso in più occasioni del rapporto con i “partiti”, ed io le avevo sempre confermato, a differenza di quanto Lei chiedeva, che io ero eletto e nominato per nome e conto del Partito Democratico, e che mi sarei sempre attenuto alla linea del mio Partito. E poi, mi permetta, è anche per loro che oggi ha l’onore di sedere sullo scranno di primo cittadino… Mi sorprende anche la dichiarazione rilasciata da Lei e riportata su “Il Quotidiano della Calabria” del 07/09/2011 nella quale Lei dice che spetta al PD nominare il mio successore. Scusi Signor Sindaco, mi pare di poter tranquillamente leggere nella sua azione una interruzione del rapporto politico col PD, in quanto il coordinatore provinciale del PD, Nicola Belcastro, messo al corrente dal sottoscritto della Sua richiesta di dimissioni fattami nella data di Venerdì 02/09/2011, l’ ha subito contattato chiedendole di soprassedere e fare i passaggi politici necessari, quindi fissando un incontro con Lei per Lunedì 05/09/2011, per cercare di capire come affrontare il problema. La Sua risposta a questo è stato farmi notificare Lunedì stesso, alle 09:00, dal messo comunale il decreto di revoca, motivandolo, in un suo passaggio, anche dicendo di aver compiuto ampie valutazioni di opportunità politico-amministrative. Sarei curioso di capire, visto che non interloquiamo dal famoso Venerdì in cui Lei mi disse “allora ci rifletto”, con chi sono state fatte queste valutazioni politico-amministrative, col mio partito? Con gli alleati? Con i membri di maggioranza? Lei ha compiuto un atto politicamente molto probabilmente discutibile, ma eticamente sicuramente deprecabile.

Le auguro comunque buon lavoro, non per la Sua “carriere politica”, ma soprattutto per un futuro migliore per Rocca ed i suoi cittadini”.

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