Ugl su corsi di formazioni per Operatore Socio Sanitario
Riceviamo e pubblichiamo comunicato di Pino Miolinari, Segreteria Ugl Terziario
“Oltre cinque milioni di euro dei fondi Por 2007-2013 saranno utilizzati per la formazione di 520 nuovi operatori socio-sanitari in Calabria. E' l'obiettivo del bando predisposto dall'Assessorato regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale, presentato a Catanzaro. Il meccanismo formativo, destinato a giovani disoccupati, prevede la tenuta di corsi teorico-pratici, per un totale di mille ore, da parte di enti di istruzione professionale che, tramite una convenzione con strutture accreditate del settore socio-assistenziale, formeranno gli operatori assicurando a fine corso l'assunzione di almeno il 30% dei soggetti qualificati. Per il primo anno di lavoro dei giovani formati e assunti, un sistema di incentivi prevede il pagamento da parte della Regione dei costi salariali nella misura del 50%, che diventerà il 75% nel caso di soggetti con disabilità. La particolarità è che proprio gli enti formatori si assumeranno poi il rischio legato all'assunzione e fungeranno quasi da ufficio di collocamento”. In questi giorni partiranno i nuovi corsi di formazione di operatori socio sanitari che tra circa un anno porteranno nuovi soggetti qualificati nel mondo del lavoro con l’assicurazione del 30% di essere immessi nelle strutture sanitarie calabresi. Premettendo che, questa organizzazione sindacale è favorevole a tali iniziative che portano alla formazione professionale di molti disoccupati, che permettono, a costo zero, di avere un titolo senza spostarsi fuori regione, pagando 3.500 euro per ottenere la formazione. Che i fondi Por devono essere usati per non essere restituiti al mittente.
Ma ci chiediamo:
L'Assessorato Regionale al Lavoro e alla Formazione Professionale, conosce la situazione attuale degli Operatori Socio Sanitari in Calabria? L’assessore Regionale al Lavoro Stillitani in una intervista televisiva dichiara: “La regione Calabria non ha mai fatto un corso finalizzato alla formazione di operatori socio sanitari e quelli che operano oggi nelle strutture sanitarie hanno provveduto privatamente a formarsi ma senza il riconoscimento del titolo o a pagamento fuori regione”. Vorremmo ricordare all’assessore Francescoantonio Stillitani che la Regione Calabria ha provveduto alla prima formazione già nel 2002, infatti, la Regione Calabria Assessorato della Sanità con delibera G.R. n.21 del 14.04.2002 come modificata ed integrata della delibera G.R. n. 446 del 29.06.2006 bandì un concorso per la formazione e riqualificazione del personale dipendenti, compreso il personale che prestava la propria opera con le società appaltatrici di servizi. Gli stessi operatori (O.S.S.) formati e riqualificati in tutta la regione sono circa : 300 a Cosenza , 300 a Catanzaro , 300 a Reggio Calabria, 100 a Vibo Valentia , 120 a Crotone. A Cosenza, in particolar modo, sono impegnati in una vertenza sindacale da circa 3 anni per vedere riconosciuto l’avviamento a lavoro, la loro stabilizzazione e la trasformazione del loro contratto. L’ Assessore Stillitani, che apprezziamo per suo lavoro, è a conoscenza che: circa 200 Operatori Socio Sanitari. nel ASP di Cosenza rischiano vedere la loro stabilizzazione “revocare” vista la delibera 777 a firma del commissario Scarpelli che annulla la stabilizzazione dei precari O.S.S?. Che nell’ Azienda Ospedaliera di Cosenza, 137 riqualificati OSS, oggi lavorano ancora tramite appalto esternalizzato di “Inservientato” non riescono a vedersi trasformare il contratto di lavoro come Operatori Socio Sanitari rischiando di essere, dopo 20 anni di lavoro, “sbattuti” fuori del circuito lavorativo all’età di quaranta anni? Che proprio in questi giorni, il Presidente Scopelliti dovrebbe incontrare a Catanzaro questi lavoratori per cercare di trovare un percorso per la loro stabilizzazione, e che il piano di rientro a creato non pochi problemi? Immettere sul mercato altri soggetti qualificati porterebbe ad avere uno scontro tra generazioni? Invitiamo dunque, l’Assessore Stillitani ad informarsi di tali situazioni ed insieme con la Giunta Regionale, il presidente Scopelliti, aiutare a ottenere una soluzione, che vedrebbe concretizzare gli obbiettivi e gli sforzi, passati e futuri della Regione Calabria , in un lavoro concreto, senza aggiungere, a già 900 operatori socio sanitari precari altri precari.
Le opinioni espresse in questa pagina non impegnano in alcun modo la nostra testata rispecchiando esclusivamente il pensiero dell’autore a cui viene rimandata ogni responsabilità per quanto in essa contenuto.