Cosenza: Oliverio ricorda Guido Sganga
“La decisione della città di Paola di rendere omaggio alla figura di Guido Sganga (don Guido per tutti) e di intitolargli la scalinata posta sotto il Duomo della città, è un attestato di grande valenza nei confronti di un uomo che ha saputo essere nel corso della sua vita punto di riferimento umano, professionale, morale e sociale per tutti i suoi concittadini, a prescindere dalle appartenenze e dalle scelte politiche di ognuno”. E’ quanto afferma, in una nota, il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio che, per improvvisi impegni istituzionali, non potrà prendere parte alla cerimonia di intitolazione programmata per domani. “E’ il meritato riconoscimento -prosegue Oliverio- ad un uomo che, pur potendo essere dalla parte del potere e dei più forti per la sua agiata posizione economica e sociale, scelse di stare all’opposizione, dalla parte dei più deboli, dei diseredati, dei senza diritti, per dare voce a chi non aveva voce, ai loro bisogni e alle loro istanze. E lo fece sin da giovanissimo, iscrivendosi al Pci e diventando ben presto militante antifascista in un momento in cui stare dall’altra parte, dichiararsi comunista quando il Pci era ancora considerato un partito fuorilegge, significava combattere e lottare ogni giorno contro la dittatura (il fascismo) che, attraverso i suoi militanti, interveniva pesantemente contro tutti coloro che aderivano ad altre ideologie e si battevano contro ogni tipo di limitazione delle libertà e della democrazia. La sua farmacia divenne una piccola cellula di resistenza, di opposizione militante al regime. Dagli anni del dopoguerra fino ai giorni nostri Don Guido fu per Paola e per i paolani un punto di riferimento sicuro. Un uomo di pace, sempre disponibile con tutti, sempre pronto a qualsiasi battaglia pur di difendere e affermare la dignità e la libertà dell’uomo, di ogni uomo. Questo gli valse la riconoscenza e l’affetto dei suoi concittadini che a lui si rivolgevano per il suo grande equilibrio, per la sua capacità carismatica di tenerli insieme, a prescindere dal colore delle loro magliette. Fu un uomo di pace ed ebbe un profondo rispetto delle istituzioni, ma fu soprattutto un militante coerente e fedele, sempre pronto a servire il suo partito e i suoi compagni. Segretario cittadino del PCI, segretario della Cgil e consigliere comunale, non disse mai di no alle richieste del suo partito. Anche quando gli fu chiesto di candidarsi al Parlamento con il numero 24 della lista. Non fu eletto, ma anche in quella occasione, attraverso la moltitudine di consensi che gli furono tributati anche da ambienti lontani dalla sua ideologia,dimostrò di quanta stima e amicizia godeva da parte dei suoi concittadini. Egli, dunque, fu un uomo del popolo nel vero senso della parola. Visse sempre il suo essere comunista nel segno della solidarietà, dell’impegno sociale, del vivere in mezzo alla gente e al servizio della gente, aiutando tutti. Nessuno escluso. La gente e anche noi lo ricordiamo come il “farmacista di Paola”, sempre pronto a dare un consiglio a chiunque glielo chiedesse. “Guido Sganga -conclude Oliverio- fu, dunque, un esempio per tutti. E tale rimarrà nel cuore di chi lo ha conosciuto, amato e stimato. Un esempio a cui le giovani generazioni possono guardare con ammirazione per imparare che quando si è uomini davvero, quando si è uomini a tutto tondo come lo fu “don Guido”, il farmacista di Paola, non possono esserci né ideologie né appartenenze che possono separare, dividere o mettere gli uomini gli uni contro gli altri”.