Isola Capo Rizzuto. L’attività dell’ufficio legale

Crotone Attualità

Un risparmio dell’80% sulle spese legali. Il 40% in meno di cause intentate contro l’Ente. L’avvio del recupero di tutte le somme derivanti da cause vinte. La presenza e il controllo costante di tutti i procedimenti in corso. Iniziano a riflettersi nei numeri - si legge in un comunicato stampa del Comune di Isola Capo Rizzuto - i risultati ottenuti dal Comune di Isola di Capo Rizzuto con la riorganizzazione del suo Ufficio legale. Una inversione di tendenza che va nel senso della trasparenza assoluta, ma anche della razionalizzazione di risorse e interventi. Con obiettivi precisi: la certezza della spesa; l’abbattimento delle spese legali; il recupero delle somme derivanti dalle cause vinte; il monitoraggio e controllo dei procedimenti.

Nel segno della trasparenza assoluta va, per esempio, la pubblicazione sul sito internet del Comune del documento che racchiude l’attività giudiziale dell’Ufficio legale dell’Ente per gli anni 2010 e 2011. Un documento completo e dettagliato, che indica il settore al quale è riconducibile il contenzioso, il nome del legale cui è affidata ciascuna causa, l’autorità giudiziaria dinanzi alla quale pende il giudizio, lo stato del procedimento e le relative spese di giudizio. Tutti dati che, in realtà, erano già disponibili in altre sezioni del sito, dove da tempo è possibile consultare le delibere relative ad ogni singola causa, corredate da ogni dettaglio. Il prospetto pubblicato nei giorni scorsi consente, però, di avere un quadro più immediato e semplice da consultare, perché i cittadini e gli avvocati possano sapere con un solo clic quali e quante cause l’Ente affronta, quali settori riguardano, a quali legali esterni ci si affida e con quali spese.

Il dato oggettivo che si può ricavare dal documento riguarda l’esito delle attività legali nel biennio 2010-2011. Le cause intraprese sono 76, molte delle quali naturalmente sono ancora in corso. Ma tra quelle concluse, le cause vinte sono state 15, a fronte di 7 cause perse. Gli effetti della riorganizzazione dell’Ufficio legale, però, si apprezzano meglio in un quadro più generale. Fino al 2009, gli incarichi legali in difesa dell’Ente venivano conferiti senza preventivare il compenso dovuto all’avvocato. Ciascun avvocato veniva dunque pagato a causa conclusa dietro presentazione della sua parcella, senza che il Comune potesse quindi effettuare a monte un preciso impegno di spesa. Ovvio il conseguente aggravio di costi e spese non preventivate, con parcelle esorbitanti che finivano con l’ingrossare senza controllo i debiti fuori bilancio.

Con l’adozione del nuovo regolamento comunale (entrato in vigore nel 2009 e aggiornato nel 2011) la situazione è cambiata. I tariffari per gli avvocati sono stabiliti sulla base del decreto Bersani, e al momento stesso del conferimento dell’incarico viene sottoscritto un vero e proprio contratto tra l’avvocato e l’Ente, in cui è stabilito l’ammontare del compenso professionale. Il Comune può, quindi, impegnare la somma esatta, così da non trovare “sorprese” in bilancio. Una scelta che finora ha portato ad un risparmio quantificato nell’80%. Al quadro si aggiunge poi l’attività di recupero delle somme derivanti da cause vinte, finora mai effettuata. In pratica anche nelle cause vinte, anche quando le spese legali avrebbe dovuto pagarle la parte sconfitta, il Comune di fatto non faceva valere questo diritto. Con il risultato di alimentare la convinzione che “a far causa al Comune non c’era niente da perdere”. Nell’ultimo anno, invece, con il recupero sistematico delle spese legali dovute, il numero delle cause intentate contro l’Ente è diminuito del 40%. Far causa al Comune non è più un esercizio privo di eventuali conseguenze economiche.

Ancora, il combinarsi di situazioni sfavorevoli e di difficile gestione negli anni scorsi aveva portato l’Ente a costituirsi sempre meno in giudizio, e ad essere così rappresentato in pochissime cause. Fino al paradosso di molti processi istruiti contro l’Ente, nei quali il Comune non riusciva neppure a difendersi. Per i pochi incarichi affidati, inoltre, non c’era alcun monitoraggio sulle strategie legali adottate e sull’andamento dei procedimenti, anche perché l’Ufficio legale del Comune non era dotato di personale sufficiente. Oggi l’Ufficio innanzi tutto analizza ogni contenzioso in fase pregiudiziale, poi concorda la linea da adottare e infine riesce a tenere sotto controllo costante tutte le cause in corso. L’esempio lampante è rappresentato dal filtro che l’ufficio esercita nelle richieste di risarcimento per i danni provocati dalle buche stradali: che poi per molti Comuni è una delle voci più consistenti nei debiti fuori bilancio. Se la buca esiste, se il problema c’è, viene comunicato all’ufficio manutenzione e il risarcimento avviene in via bonaria, senza arrivare in giudizio e quindi risparmiando sulle spese legali. In giudizio ci si va nei casi in cui la richiesta di risarcimento non venga considerata valida o giustificata. Fondamentale, infine, l’opera di consulenza interna, effettuata in favore degli altri settori e degli altri uffici comunali laddove i relativi responsabili ne ravvisino la necessità e l’utilità.