Usura. Sequestrati beni per 1,2 milioni di euro a imprenditore
Il gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme ha eseguito un provvedimento di sequestro di beni nella disponibilità di un imprenditore sottoposto, nel novembre 2011, alla custodia cautelare in carcere per i reati di usura, estorsione ed esercizio abusivo del credito, nell'ambito delle indagini eseguite nel corso dell'operazione “lex genucia”. La misura ha riguardato due appartamenti in una zona turistica di Nocera Terinese (Cz), un appartamento, un locale commerciale e quattro terreni agricoli con un fabbricato rurale a Lamezia Terme, due autovetture, le quote di una società immobiliare ed un orologio di lusso, per un valore complessivo di circa 1.200.000 euro. Il provvedimento e' stato emesso dal Gip del tribunale lametino, su richiesta della locale procura della Repubblica, e sarebbe fondato sugli esiti di accertamenti patrimoniali, reddituali e bancari svolti dai finanzieri sull'indagato e sui suoi congiunti, che avrebbero evidenziato un'evidente sproporzione tra i modesti redditi dichiarati e l'elevato tenore di vita ed i cospicui investimenti effettuati dell'intero nucleo familiare. La magistratura ha disposto quindi la misura patrimoniale di "confisca allargata" perché - spiegano gli inquirenti - colpisce tutti i beni nella disponibilità, anche per interposta persona, di persone condannate per gravi reati senza la necessità di dimostrare l'esistenza del "vincolo di pertinenzialità" tra i reati imputati al soggetto ed il patrimonio accumulato, se l'interessato non è in grado di provarne la legittima provenienza.