Le Castella e Isola riscoprono la figura di Uccialì
È tutto incentrato sulla figura di Uccialì il progetto presentato giovedì pomeriggio presso la sala congressi della parrocchia di Le Castella. In un incontro pubblico caratterizzato da una intensa partecipazione, sono stati anticipati tutti i temi che verranno poi approfonditi nel corso della “Settimana della cultura”, organizzata a cavallo tra la primavera e l’estate prossime dall’amministrazione comunale di Isola Capo Rizzuto. Perché partendo dal romanzo storico “Uccialì, il re di Algeri” scritto dal medico castellese Santino Oliverio, il progetto è stato allargato fino a coinvolgere le scuole medie e superiori di Isola e Le Castella. Dando all’iniziativa un valore duplice che è stato sottolineato, nei saluti iniziali, dal sindaco di Isola Carolina Girasole. “Molti calabresi – ha spiegato Girasole – hanno conosciuto la figura di Uccialì solo in Turchia. Ecco perché questo progetto ha un doppio merito: portare un libro tra i banchi di scuola in un periodo nel quale l’esercizio della lettura è sempre meno frequente; e poi favorire la riscoperta della nostre radici e della nostra cultura”. “Non è la prima volta – ha aggiunto il sindaco – che coinvolgiamo le scuole in progetti importanti; e i ragazzi hanno sempre saputo sorprenderci con la loro ricettività. Vedremo questa volta come sapranno cogliere la figura di Uccialì”.
Il progetto è stato spiegato più nel dettaglio dall’assessore comunale alla Cultura Guglielmo Liò: “Lo spunto – ha spiegato – lo ha offerto il romanzo storico scritto da Santino Oliverio. Ma poi, grazie anche al suggerimento di Gaetano Leonardi, abbiamo deciso di non limitarci alla sola presentazione del libro nella “Settimana della cultura”, ma di coinvolgere le scuole in una iniziativa culturale che facesse conoscere la figura di Uccialì, protagonista assoluto del suo tempo, anche nella sua terra d’origine”. Così l’amministrazione ha acquistato diverse copie del libro e le ha distribuite alle classi della scuola media di Isola-Le Castella e a quelle dell’istituto alberghiero. “Ai ragazzi – ha spiegato Liò – abbiamo lasciato l’iniziativa di elaborare progetti propri che a fine maggio saranno illustrati in una giornata interamente dedicata a Giovanni Galeni, che culminerà con la presentazione del libro di Oliverio”. Dall’assessore Liò è, quindi, arrivata una ulteriore proposta: “Nel Peloponneso qualche tempo fa hanno dedicato una regata a Uccialì. La nostra idea è di intitolargli un premio e la regata tra Crotone e Le Castella”.
Per la manifestazione di fine maggio hanno dato la loro adesione anche i rappresentanti dell’ambasciata turca, contattati dall’amministrazione comunale nel nome di un personaggio che, da schiavo rapito sulle coste castellesi, ha fatto la storia dell’Impero ottomano. All’incontro di giovedì hanno preso parte anche il preside della scuola media Gianni Russo e la vicepreside dell’istituto alberghiero Teresa Piscitelli, con alcuni insegnanti delle due scuole. Entrambi hanno sottolineato l’entusiasmo con cui docenti e studenti hanno accolto l’iniziativa, e lasciato un po’ di mistero sulle manifestazioni in preparazione nelle rispettive scuole. Quel che è certo è che la media porterà la sua orchestra, mentre l’alberghiero preparerà alcuni piatti a tema. La parte finale dell’incontro, quella più attesa, è stata infine dedicata a romanzo e al suo autore. Non prima, però, di aver ascoltato le sollecitazioni dell’editore Franco Arcidiaco (Città del sole edizioni). “Questa storia – ha spiegato – rientra appieno tra quelle cui noi abbiamo scelto di dare spazio. Storie dimenticate, nascoste, ma dal grandissimo valore”. Quindi l’appello e l’invito a “perorare la causa delle piccole case editrici calabresi, che eroicamente tentano di garantire una maggiore varietà di offerte in una regione dall’indice di lettura pari a quello dei paesi centroafricani. C’è più gente che scrive rispetto a quella che legge, ed è per questo che la lettura a scuola assume un ruolo fondamentale”.
Infine il dialogo con l’autore, a toccare i temi principali di un romanzo in cui solidissime basi storiche s’intrecciano con una costruzione caratteriale del personaggio fondata su ipotesi molto verosimili ma anche su un pizzico di romanticismo. “Dionigi Galeni – ha spiegato Oliverio – ha il carattere che io ho conosciuto in alcuni personaggi castellesi della mia infanzia. Eroi senza sapere di esserlo, portatori di una cultura popolare preziosissima. Ma Uccialì ha anche il carattere che si deve riconoscere ad un ragazzo che in due anni ha saputo passare da schiavo a proprietario di imbarcazioni, e poi a un uomo capace di scalare tutti i gradini dell’Impero ottomano, scrivendo con le sue imprese la storia del Mediterraneo”. Uno dei tratti che hanno affascinato storici, antropologi e studiosi di tutta Europa riguarda naturalmente la “conversione” di Giovanni Galeni. Uluch Alì, Alì il rinnegato, con un marchio dal quale sembra che questa figura debba continuamente difendersi. “Inutile girarci intorno – afferma, deciso, Oliverio – in quel periodo le conversioni erano la norma, da una parte e dall’altra. Alle razzie dei mori sulle coste settentrionali del Mediterraneo corrispondevano le razzie di veneziani e spagnoli nel nord africa. Gli schiavi erano denaro sonante e i corsari non erano certo dei fuorilegge, anzi dovevano avere un permesso della loro massima autorità, fosse il Solimano o il re di Spagna”. Il giovane Giovanni intuisce che “facendosi moro” potrà avere un futuro diverso da quello di stenti che lo aspettava in Calabria. E non esita ad abbracciare un modo di vivere che condividerà per intero e farà suo fino alla morte. In un mondo che, a differenza di quello cristiano, rendeva possibile anche a un convertito scalare tutti i gradini della società. Fino a diventare il più fido consigliere del Sultano.