Pacenza sulla sentenza del Tribunale civile di Milano per danno Syndial

Calabria Attualità
Salvatore Pacenza

“Non posso che condividere quanto richiesto dalla vicepresidente Antonella Stasi e dall’assessore regionale Franco Pugliano al ministro Clini circa il coinvolgimento del territorio di Crotone e delle istituzioni che lo rappresentano, nell’ambito del risarcimento per il danno ambientale stabilito di recente dal tribunale di Milano in cui si obbliga Syndial al pagamento di 56 milioni di euro in favore del dicastero dell'Ambiente”.

Il presidente del Comitato regionale per la qualità e la fattibilità delle leggi, Salvatore Pacenza, interviene sulla sentenza pronunciata lo scorso 24 febbraio dalla decima sezione del Tribunale civile di Milano che, su una richiesta di risarcimento danni inoltrata nel 2004 dalla Regione Calabria avversa a Syndial (per le conseguenze all'immagine e per l'aumento delle spese sanitarie dovuto al presunto incremento di patologie riconducibili all'attività industriale condotta presso il sito di Pertusola Sud), ha rigettato l’istanza presentata dall’Ente. Lo stesso dispositivo, pronunciato dal giudice Giovanna Gentile, obbliga però Syndyal a versare la somma di 56 milioni di euro come risarcimento del danno ambientale nei confronti del ministero dell’Ambiente.

“Rispettiamo la sentenza del Tribunale di Milano – commenta l’onorevole Salvatore Pacenza –, ma ciò che la giustizia civile non ha potuto sancire in favore del territorio per ragioni procedurali, impegna al contempo lo Stato a riconoscere nei confronti dei cittadini di questa terra. Se non altro per questioni etico-morali, in virtù di un’oggettiva situazione ambientale e salutare compromessa da 70’anni di industrializzazione chimica e metallurgica che continua ancora a gravare sul territorio a 15 anni dalla dismissione delle fabbriche. È una sentenza che lascia l’amaro in bocca – scrive ancora l’onorevole Pacenza – contro cui si può ancora ricorrere in sede giudiziaria, ma con esiti, a questo punto, fortemente compromessi. Ecco perché è inoltre opportuno che, nel frattempo, la vicepresidente Stasi e l’assessore Pugliano chiedano al ministro Clini un incontro urgente anche per discutere del progetto di bonifica approvato con prescrizioni in Conferenza di servizi decisoria del 23 luglio del 2009. Lo stesso non ha mai trovato la condivisione, non solo della comunità, ma anche delle istituzioni regionali e crotonesi. Il progetto, infatti, che riguarda la bonifica dei suoli, della falda e delle discariche a mare, non è stato ritenuto tecnicamente inidoneo a garantire la restituzione integrale dei siti bonificati per una destinazione d'uso coerente alla vocazione turistica del territorio. Chiediamo al mistero dell’Ambiente, per tanto, la possibilità di autodeterminarci sul futuro sviluppo di un territorio dove si registrano i più bassi indici di ricchezza e produttività in ambito nazionale”.