Made in Calabria, a Cosenza un forum sulla protezione dei prodotti agroalimentari
Da anni la questione agroalimentare e la difesa dei prodotti di qualità sta coinvolgendo politica, associazionismo e mondo scientifico. Premesso che non c’è un divieto di indicare in etichetta l’origine dell’alimento e della relativa materia prima, è fuori dubbio che la stragrande maggioranza dei consumatori vorrebbe conoscerne l’origine. Che in etichetta ci sia una marca italiana spesso non significa nulla, poiché, ad esempio, l’olio extra vergine d’oliva potrebbe avere provenienze molto diverse, così come la passata di pomodoro o altri prodotti, senza alcun obbligo di specificazione.
Sull’argomento intervengono da anni Forum e Associazioni di Consumatori per favorire la diffusione di informative corrette specialmente nella fase terminale di ogni specifica catena alimentare rappresentata dall’esposizione e vendita del prodotto. A questo si aggiunge l’interesse della ricerca verso la caratterizzazione dei prodotti alimentari autoctoni con elevate proprietà farmacologiche e il chiaro e netto interesse per la certificazione della qualità, della sicurezza e dell’origine degli alimenti.
È per tale motivo che mondo politico e scientifico hanno deciso di incontrarsi il prossimo 16 marzo, a partire dalle ore 9,30, presso lo University Club dell’Università della Calabria per discutere sul tema “la protezione high tech dei prodotti agroalimentari made in Calabria”.
L’incontro, organizzato dal professor Giovanni Sindona e dai funzionari regionali dell’assessorato all’agricoltura Giuseppe Zimbalatti e Giacomo Giovinazzo, si svolgerà giorno sedici marzo presso l’University Club dove interverranno i Rettori delle tre università Calabresi, l’Assessore regionale all’Agricoltura Trematerra, l’assessore alla Cultura Caligiuri, rappresentanti di organismi Provinciali, il PST di Crotone, il comando dei Carabinieri di Cosenza e le varie associazioni di agricoltori e consumatori.
Una tavola Rotonda ricca che mira alla tutela e alla certificazione dei prodotti agricoli “Made in Calabria”, come il bergamotto, il peperone, il vino ed altri. Una sessione sarà dedicata al problema del collegamento tra l’alimentazione e la salute, e vedrà contributi di esperti come Stefano Aquaro, Giovani Bisignani, Ettore Novellino e Arturo Pujia. Relazioni scientifiche saranno tenute da Andrea Caridi della Mediterranea e da Giovanni Spina dell’Università di Catania. Rosario Barresi dell’ispettorato controllo qualità di Cosenza, Roberto Balducchi della Enea-Trisaia e rappresentanti del comune di Roggiano tratteranno della qualità, sicurezza e rintracciabilità degli alimenti. Infine Maria Bruni del PST di Crotone illustrerà lo stato dell’arte della “Fondazione di partecipazione - Istituto tecnico superiore per le nuove tecnologie per il Made in Italy” con sede a Crotone e che vede la partecipazione dell’Università della Calabria.