Saracena. Un auditorium nel centro storico
Creare un luogo calamita secondo gli indirizzi della cosiddetta agopuntura urbana, nel centro storico. Con l'obiettivo di avviare e sollecitare un più ampio progetto diffuso di riqualificazione e rivitalizzazione dell'intero labirinto islamico. È, questa, la precisa filosofia che sottende il progetto e la realizzazione, oggi ultimata, dell'Auditorium degli Orti Mastromarchi della Città di Saracena. Oggi alle ore 16.30, l'importante opera, preziosa e strategica per il rilancio non solo culturale della città nel territorio, sarà ufficialmente inaugurata e consegnata alla collettività.
Si è partiti da un'idea progettuale e dalla scelta del luogo, poi sono stati ricercati ed individuati i relativi finanziamenti. questo - spiega l'architetto Raffaele Guaragna - è stato l'iter seguito e condiviso con il sindaco Mario Albino Gagliardi al quale si deve la scelta del luogo, nel cuore del centro storico, laddove aveva già avuto modo di esprimersi, con successo, l'esperimento di SARACINEMA. Un luogo - chiarisce Guaragna - rimasto complessivamente abbandonato per diversi decenni. Il nostro sforzo è stato quello di individuare e valorizzare una relazione tra ciò che c'era ma anche con ciò che non c'era, senza tuttavia stravolgere lo spirito, l'atmosfera, la funzionalità e la bellezza tramandata dei luoghi.
Presentato per la prima volta in Piazza alla città circa 4 anni fa, sul progetto sono stati investiti, attraverso diversi finanziamenti, circa 600 mila euro.
La struttura risulta semplice e sobria: dal parquet alle poltrone ai tendaggi. È isolata termicamente per una migliore fruizione sia d'estate che d'inverno. È dotata di 192 posti a sedere. Proiettore con schermo retrattile ed una vasta gamma di strumenti tecnologici funzionali all'ottimale utilizzo cinematografico e teatrale lo rendono pronto alla sfida importante alla quale sarà chiamato a partire già dalla prima proiezione di dopodomani, domenica 1 aprile, del film Tatanka del famoso regista saracenaro Giuseppe Gagliardi.
Le vetrate laterali - spiega ancora - danno, volutamente, una sul centro storico, sul centro abitato e sul paesaggio; dall'altra, inglobano e valorizzano una parte del muro degli orti del cinquecentesco palazzo Mastromarchi. È sicuramente un'opera importante, nella quale abbiamo creduto molto e che ha saputo sintetizzare, in questi 4 anni, l'esperienza delle maestranze, la competenza e le diverse generazioni di professionisti impegnati nella progettazione e nella realizzazione dell'opera. Probabilmente si tratta - conclude Guaragna - di una delle rare strutture di questo tipo ad essere inaugurate in un centro storico. È anche un modo per riappropriarsi della propria città, del proprio territorio, della propria memoria e della propria identità. Sicuramente questo progetto impreziosisce anche il mio curriculum professionale e di esperienza e potrà fungere da esempio mutuabile in altri borghi di questa regione. La prossima sfida alla quale credo si possa guardare con lo stesso ottimismo di questi anni - conclude - sarà quella della gestione.