Denuncia estorsori, getta la spugna dopo ennesimo attentato
"Adesso basta. Non ne posso più. Sono stato costretto a licenziare già quattro dipendenti. Domani chiudo e mi auto licenzio anche io". È questo l'amaro sfogo di Daniele Stuppia, un giovane di 25 anni, titolare dell'autosalone “Cars SRL” a Vibo Valentia, in seguito all'ennesimo attentato avvenuto stanotte contro la serranda del suo autosalone. - Scrive l'Agi - L'ultimo di una serie a suon di bombe e richieste di estorsioni con aggressioni e minacce di morte. Estorsioni che non ha esitato a denunciare facendo i nomi e facendo arrestare i responsabili. "Giorni addietro - dice - la testa mozzata di un cane in un sacco dinnanzi all'autosalone. Prima ancora l'uccisione di un cavallo,la distruzione, con una bomba, della mia casa che una volta ricostruita, è stata incendiata. Infine 'incendio del parco macchine. "Ma la cosa che più mi scoraggia - spiega - è che dopo che le forze dell'ordine li mettono in galera, dopo pochi giorni i delinquenti sono nuovamente fuori e continuano come se nulla fosse a perseguitarmi mettendo in pericolo me e la mia famiglia. E mentre io ed i miei anziani genitori stiamo crepando, loro continuano nella loro criminale carriera Un qualcosa insomma che fa a pugni con quanto denunciato dalle autorità giudiziarie: Vale a dire che i cittadini non collaborano e non denunciano. E quando lo fanno? E' la morte civile ed economica e non sai più dove sbattere la testa".