Elezioni Cassano: La coalizione per Lione continua la discussione sul programma amministrativo
“È chiaro – ha spiegato Mimmo Lione, candidato a sindaco nel Comune di Cassano allo Jonio – che qui si parli di fatti e non di utopia. Un candidato a sindaco uscente non può che basarsi su quanto già è stato fatto e faccia proposte con basi solide e concrete. E le proposte che continuano a venire fuori dal nostro programma vanno in questa direzione. Anche questa sera è stato così a Lauropoli e il mare di gente che ci ha accolto ne è la prova tangibile. È la prova che noi siamo tra la gente, con la gente e per la gente. Dopo aver rimesso in ordine i conti municipali, sanando il dissesto finanziario senza gravare di un solo centesimo sulle casse del Comune, crediamo sia giunta l’ora di puntare senza riserve sullo sviluppo, continuando ad azionare le leve della crescita. Lo ribadisco qui davanti a voi ancora una volta: ogni investimento in uscita deve prevedere una entrata. Quello che abbiamo sempre fatto per garantire il buon governo e la stabilità è stato quello di saper amministrare bene gestendo le entrate e le uscite, è questa la prerogativa per non mandare il comune in bancarotta di nuovo, come successe a chi prima di noi ha amministrato.
Continuità nei fatti significa essere arrivati ad un punto in cui viviamo in un paese sano, senza debiti e che ha delle basi solide per centrare importanti obiettivi . Delle infrastrutture non parlo qui, tutti sanno cosa abbiamo fatto e ogni giorno se ne discute. Qui su Lauropoli abbiamo operato per potenziare i collegamenti tra Lauropoli e Cassano creando dei marciapiedi per avvicinare i due centri urbani, renderli meno isolati, abbiamo canalizzato la raccolta delle acque bianche su via Sibari, abbiamo realizzato una postazione per i vigili, abbiamo completato le sedi stradali nella parte più nuova del paese, abbiamo riammodernato le scuole e le rispettive palestre, abbiamo, e crediamo che questo sia davvero un risultato importante, convertito l’ex delegazione municipale in una scuola materna all’avanguardia ricca di comfort per i nostri figli. La scuola è la madre di ogni crescita culturale e il nostro nuovo progetto politico parte da qui. E altro è in fase di attuazione, oltre la parte che c’è in programma. Crediamo che queste siano risposte tangibili, reali e realizzabili. Non favole”.
Ad intervenire alla discussione, oltre a Luigi Malomo (Libera-Mente), Luigi Cosenza (Buon governo) e l’on. Gianluca Gallo (UdC) che ha sottolineato ancora una volta il calore che Lauropoli ha riservato a lui e al candidato a sindaco Mimmo Lione e la necessità di puntare ancora una volta sul buongoverno e la stabilità già dimostrata per non ricadere negli errori fatti da quelle persone che oggi si ripropongono dall’altra parte e che fecero precipitare la città nel baratro del dissesto, sono stati Rosella Iuele (UdC) e Andrea Selvaggi (La Bussola).
“Tanto è stato fatto e tanto ci resta da fare – ha spiegato Rossella Iuele consigliere uscente – e ciò che vogliamo fare diciamo COME VOGLIAMO REALIZZARLO…non si tratta dell’ENUNCIAZIONE DI SPLENDIDE INTENZIONI che possono racchiudersi in LIBRI dei SOGNI senza concrete possibilità di realizzazione. A LAUROPOLI molti sono stati gli interventi
• Chiusura del dissesto
• Apertura della scuola dell’infanzia con un mutuo (l’unico contratto da questa amministrazione) di 350 mila € ,che vede una rata mutuo di 24 mila €, di soli 4 mila € superiore alla rata del canone di locazione
• Realizzazione della palestra nella scuola media G. Troccoli, con un ulteriore finanziamento per la sua messa in sicurezza
• Riqualificazione e sistemazione di p.zza Capolanza , creazione di spazi verdi e area gioco
• Raccolta acque bianche via Sibari, più sistemazione area parcheggio via Maroncelli
• Apertura della nuova delegazione municipale su c.so Laura Serra, mediante l’acquisto e la ristrutturazione dell’immobile, che vista la posizione risulta più accessibile
Ho sicuramente dimenticato molte cose… e a tutto ciò vanno aggiunti progetti già in cantiere derivanti dai 600 mila € di surplus provenienti dalla CHIUSURA DEL DISSESTO, si tratta della bitumazione di strade, interventi di riqualificazione e sistemazione urbana, come la creazione di una gradinata che darà uno sbocco tra via Vinci e via Timpone Rosso”.
“Io mi occupo del terzo settore, di politiche sociali – ha esordito Andrea Selvaggi – perché opero in questo campo. Negli ultimi giorni ho sentito parlare di Cassano come di un paese misero, con una povertà dilagante, come un paese in cui la gente è disaffezionata, non ha voglia di parlarsi e confrontarsi, come un paese fantasma. Ebbene io credo che solo chi non conosce il territorio può dire questo, solo chi non vive la realtà di tutti i giorni può affermare queste cose. È vero, ci sono situazioni di povertà, di indigenza, problemi per i giovani e di lavoro ma sono argomenti che vanno affrontati in modo serio e rispettoso e che non possono essere utilizzate per racimolare qualche voto in campagna elettorale! Quando si affronta l’argomento delle politiche sociali devono definire le regole per la distribuzione delle risorse e delle opportunità, per garantire l’erogazione delle risorse fondamentali. Politiche sociali significa difendere i cittadini e ridurre le diseguaglianze, dare sostegno alle fasce più deboli e alle famiglie disagiate, creare centri di aggregazione per i giovani e l’abbattimento delle barriere architettoniche, nel nome della coesione sociale.
Questo compito sta alle istituzioni ma lavorando in questo settore ci siamo resi conto che qualcosa non va e bisogna perfezionare il meccanismo, lavorando, però, con quelle persone che già oggi lo fanno alacremente e nel silenzio per rispetto di chi vive queste difficoltà. I bisogni sono ampi e variegati ed è per questo che bisogna fare un discorso più ampio e generale perché le politiche sociali non devono essere solo assistenziali ma, soprattutto, di indirizzo, per superare e non far perdurare una condizione di diseguaglianza. Bisogna, per questo, coordinare i servizi sociali insieme all’opera di altri soggetti che conoscono la realtà di un territorio ragionando con una logica d’insieme e non personalistica. Una logica di rete. Noi della bussola stiamo lavorando a questo: crediamo che né un banco alimentare, che comunque già esiste e viene fatto nel silenzio, né una politica assistenziale servano a risolvere i problemi sociali. C’è bisogno che la gente venga aiutata ad uscire da queste situazioni border-line e non a soluzioni temporanee quali possono essere quelle proposte da altri. La nostra intenzione è quella di coordinare e valorizzare le risorse già esistenti perché ci sono molte persone, riunite in varie associazioni, che conoscono bene il tessuto sociale, vi operano al suo interno e hanno bisogno di aiuto per rendere ancora più efficace la loro azione”.