Energia Edifici, l’Unione Europea boccia l’Italia
L'Italia dovrà rispondere davanti alla Corte di giustizia dell'Ue per non essersi pienamente adeguata alla direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia. Lo ha annunciato ieri la Commissione europea, secondo cui la normativa italiana non è conforme alle disposizione relative ai certificati energetici. Il certificato energetico consente di avere un quadro dei consumi energetici di un edificio e quindi dei relativi costi. Si tratta di un documento obbligatorio secondo la direttiva Ue in fase di costruzione, compravendita o affitto di un edificio, che va compilato da esperti qualificati e/o accreditati.
Attualmente, la direttiva italiana non prevede questo requisito per tutti gli edifici e comprende deroghe all'obbligo di certificazione da parte di un esperto, che non sono previste nella direttiva. Davanti alla Corte europea di giustizia le autorità italiane dovranno rispondere anche della mancata comunicazione delle misure di attuazione relative alle ispezioni dei sistemi di condizionamento d'aria. La direttiva Ue infatti prevede ispezioni periodiche che includano una valutazione dell'efficienza del sistema e delle sue dimensioni, corredata da raccomandazioni in merito ai possibili miglioramenti. Gli edifici sono all'origine di circa il 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di CO2 nell'Unione europea e con queste regole si cerca di ridurli, contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici e a rafforzare la sicurezza energetica dell'Ue.