Macrì (Adoc Uil) su depuratore Crotone

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Giovanna Macrì, presidente provinciale Adoc - Uil

"Giorni addietro, la Procura della Repubblica di Crotone, ha operato il sequestro preventivo del depuratore comunale ubicato in località Papaniciaro e gestito da Soakro, Società Acque Krotonesi, soggetto interamente pubblico, così come previsto dalla vigente normativa, sorto per occuparsi della somministrazione di acqua potabile agli utenti, della gestione delle reti fognarie, e della conduzione degli impianti di depurazione. Il dispositivo utilizzato dal GIP su richiesta della Procura di Crotone, contesta a Soakro lo “smaltimento irregolare dei fanghi prodotti dall'impianto di trattamento delle acque reflue urbane” che, invece di essere trattati e conferiti in discariche autorizzate, si riversavano direttamente nel torrente Papaniciaro e, quindi, a mare. Aldilà del nocumento igienico-sanitario-ambientale che tale ipotesi di condotta potrebbe configurare, in uno come scenario di vero e proprio attentato alla salute pubblica ed all’ambiente di una città già martoriata da altre vicende, se ne rileva un ulteriore danno a carico dei cittadini per i seguenti motivi:

perché il costo del servizio è già in se oneroso, in una Regione ricca d’acqua e per una società territoriale d’ambito, subentrata ad Acque Potabili, che non ha mai assunto iniziative volte ad intervenire su possibili riduzioni dei costi del servizio stesso, ne alla necessaria ottimizzazione della rete distributiva; perché potrebbe rivelarsi necessario conferire i fanghi, illecitamente non trattati, ad aziende specializzate fuori regione, con ulteriore aggravio di spese che ricadrebbero ulteriormente e per intero nelle bollette dei cittadini-utenti; e perché, se l’ipotesi di reato supportata dalle fonti di prova acquisite dall’Ufficio di Procura, dovesse trovare maggior conforto nelle successive fasi processuali, potrebbe rilevarsi una sorta di “truffa e raggiro” a carico dei cittadini che hanno regolarmente pagato la quota che in bolletta viene indicata alla voce “depurazione”, poiché la stessa somma potrebbe apparire come indebitamente percepita ed arbitrariamente incamerata da Soakro.

Ne consegue, pertanto, un evidente danno subito dai cittadini di Crotone a causa dell’illecito seriale prodotto da un soggetto che avrebbe dovuto svolgere un servizio di pubblica utilità, per il quale danno questa associazione dei consumatori, ha intenzione di porre in essere il procedimento disciplinato dall’art. 140-bis del Codice del consumo (d.lgs. 206 del 2005), la cosiddetta Class-Action, volta ad ottenere il rimborso totale delle somme indebitamente percepite ed arbitrariamente incamerate da Soakro. Non appena le procedure di rimborso collettivo istruite, saranno perfezionate dall’Ufficio legale dell’ADOC-UIL, sarà dato ampio avviso con tutti i mezzi di informazione all’utenza e, in sede, si potranno presentare nei tempi e con i criteri che verranno illustrati, i moduli per ottenere il rimborso della quota di depurazione illegittimamente pagata".