‘Ndrangheta: polizia blocca protesta pentito Di Stefano
È stato bloccato dalla Polizia Massimo Di Stefano, uno dei primi pentiti di 'ndrangheta, sceso in Calabria per manifestare il suo disappunto per la revoca del programma di protezione a cui lui e la sua famiglia erano sottoposti. Di Stefano ha scelto il giorno del passaggio della carovana antimafia davanti al Tribunale di Lamezia Terme, la sua città. Il collaboratore di giustizia contesta la decisione della commissione centrale del Ministero dell'Interno che gli ha revocato lo speciale programma di protezione. I benefici del programma gli avrebbero consentito, sostiene, di assistere la moglie da tempo sottoposta a cure mediche. Anche l'assistenza sanitaria gli è stata infatti revocata. La Polizia, stamane, ha impedito che l'uomo si avvicinasse al corteo antimafia.
h 10:41 | Di Stefano, è stato bloccato soltanto per ragioni di sicurezza. Lo puntualizzano fonti della Polizia, contattate dall'Agi. Gli inquirenti precisano, inoltre, che l'uomo è sottoposto a tutela durante i suoi spostamenti nella città calabrese, pur in presenza di una decisione della commissione centrale del minsitero dell'Interno che gli ha revocato la protezione in seguito al suo arresto per detenzione d'arma. Di Stefano, stamane, avrebbe voluto incatenarsi ed incappucciarsi davanti al Tribunale di Lamezia Terme, per protestare contro le decisioni del Viminale, in concomitanza con il passaggio della "Carovana antimafia". Ma, si apprende da fonti della Questura, si tratta di modalità vietate dalla normativa sulla sicurezza. A tutti gli effetti, pertanto, viene sottolineato, Di Stefano è considerato un uomo libero, ma è seguito da alcuni agenti durante la sua permanenza in Calabria solo ai fini di tutelarne l'incolumità.