Il presidente del consiglio regionale Talarico su “Carovana antimafia”
“Rafforzare la cooperazione tra cittadini, imprese e istituzioni e costruire una rete delle solidarietà per contrastare la criminalità mafiosa, progettando un futuro di garanzie per le nuove generazioni, nel rispetto dello stato di diritto e dei diritti fondamentali dell’uomo, che sono parte integrante e inscindibile di ogni comunità ”.
In un messaggio agli organizzatori della XV Carovana Internazionale Antimafie, che ieri ha fatto tappa a Lamezia terme ed oggi è a Reggio Calabria, il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico ha fatto riferimento alle priorità nell’azione di lotta alla mafia, ricordando come “ memoria e resistenza “, che sono tra i temi forti del progetto di Libera ( l’associazione promotrice della Carovana Antimafie ) rappresentino i fondamenti di ogni programma di costruzione di comunità responsabili.
“La Carovana antimafie – ha detto Talarico – rappresenta anche un omaggio alla memoria di tutte le vittime delle mafie e della criminalità organizzata e principalmente di tutti coloro che avevano intuito come la confisca dei beni di proprietà mafiosa costituisce uno strumento giudiziario decisivo nella lotta contro la criminalità. Con il riutilizzo dei beni confiscati a fini sociali – ha scritto ancora Talarico – si opera una sorta di risarcimento sociale alle comunità oppresse dalla presenza mafiosa, restituendoli alla collettività ed all’uso dei cittadini. Il Consiglio regionale, avviando un percorso di legalità e di promozione della cultura della legalità, sin dall’inizio di questa legislatura, a contatto con le scuole e i giovani di tutta la Calabria, punta a favorire – dice Talarico - insieme alle associazioni ed ai movimenti che operano nel campo della lotta alla mafia, il riscatto della società civile e a creare consenso verso le istituzioni, perché c’è bisogno di rinnovata fiducia e di lavorare tutti insieme.
Il tema del riutilizzo ai fini sociali dei beni confiscati alle mafie, che la Carovana antimafie sta affrontando e discutendo nel suo itinerario in Calabria, ha un grande valore – conclude Talarico - che non si ferma soltanto alla portata repressiva dell’azione di confisca dei beni, ma coinvolge direttamente i cittadini e rappresenta un esempio virtuoso di come si possa agire per creare speranze di lavoro e di legalità “.