Gdf segnala danno erariale di oltre 600 mila euro all’Asl di Palmi

Reggio Calabria Attualità

La Guardia di Finanza di Palmi, a seguito di pregresse indagini di polizia giudiziaria nel settore della spesa sanitaria (sfociate nel 2009 con la denuncia alla locale Procura della Repubblica di due soggetti per reati contro la Pubblica Amministrazione), ha concluso una parallela attività di carattere amministrativo/contabile segnalando alla Procura Regionale della Corte dei Conti di Catanzaro 8 soggetti (tra operatori sanitari, amministrativi, funzionari e amministratori pubblici) ritenuti, a vario titolo, responsabili di una serie di condotte illegittime che hanno cagionato un danno economico di oltre 600 mila euro alle casse dell'ex ASL n. 10 di Palmi, oggi confluita nell'ASP n. 5 di Reggio Calabria.

Le indagini | incentratesi preminentemente sulla novazione del contratto di adeguamento del sistema di telecomunicazioni satellizzato risalente al 2005, hanno permesso di riscontrare oltre a vicende penalmente rilevanti, anche il mancato utilizzo dei servizi di "tele radiologia" e "tele cardiologia". È stato appurato da un lato, che la "tele radiologia" seppur attiva dal mese di giugno 2005 era stata resa operativa formalmente solo ad un anno di distanza dall'acquisto del servizio, tramite una convenzione ad hoc stipulata con l'Azienda Ospedaliera reggina, non rinnovata alla scadenza (maggio2006) seppur in presenza di un'estensione contrattuale sino al 5 aprile 2011 e, dall'altro, che il sistema di Telemedicina applicata alla cardiologia risultava inattivo sin dall'acquisto (risalente al maggio 2007) a causa di problematiche di natura tecnica e della mancata nomina di un responsabile unico del procedimento. Per entrambi i servizi non è stata riscontrata, inoltre, l'esecuzione di collaudi in presenza di personale specializzato (di norma inquadrato nell'ambito dell'Ufficio Tecnico dell'Azienda Sanitaria), mentre sul fronte dei costi di gestione, l'ex ASL di Palmi e l'ASP di Reggio Calabria hanno onorato i pagamenti con oltre 500 mila euro - rispettivamente dall'anno 2005 e dal mese di maggio 2007 - sino al termine del 2008, a fronte, comunque, di una carente attività a tutela della salute pubblica nonché di un mancato sfruttamento dei benefici derivanti dalle potenzialità di impiego degli apparati acquisiti. Ulteriori disfunzioni amministrative sono state individuate presso l'ASP n. 5, quali una duplicazione dei pagamenti pari a circa 107 mila euro riferiti a taluni canoni fatturati dalla Telecom Italia a fronte dei servizi offerti e la mancata corresponsione di una somma superiore ai 195 mila euro agganciata alle fatture emesse dalla citata società di telefonia nell'anno 2009, che si convertirà in nocumento economico all'atto dell'effettivo esborso da parte dell'Azienda Sanitaria reggina.