Operatori strutture socio-sanitarie: appello al Prefetto di Catanzaro
"I lavoratori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie, socio-assistenziali e riabilitative accreditate della Calabria hanno formato un coordinamento regionale per affrontare unitariamente i gravissimi problemi che da tanti anni li assillano. - Comunica una nota degli operatori - Questi lavoratori, che raggiungono in regione la considerevole cifra di circa quattromila unità e sono impegnati quotidianamente a garantire assistenza a persone con disabilità, persone anziane non autosufficienti o a rischio di non autosufficienza, in Case Protette, Residenze Sanitarie Assistenziali e Centri di riabilitazione, da alcuni anni ormai ricevono lo stipendio con gravi ritardi, con un accumulo di 7-8 mensilità di ritardo e oltre.
In moltissime occasioni i lavoratori hanno richiesto le loro spettanze ai datori di lavoro, ma si sentono ripetere che i ritardi nel pagamento degli stipendi sono dovuti alla mancata o ritardata corresponsione delle rette da parte della Regione e delle ASP.
Non è giusto, però, che a pagare il prezzo di questi ritardi siano i lavoratori e le loro famiglie.
Con pubbliche manifestazioni in diverse occasioni i lavoratori hanno sollecitato anche la Regione e le ASP a provvedere al regolare pagamento delle rette. - Continua la nota - La gravità della situazione ha raggiunto ormai livelli non più sostenibili: i lavoratori devono recarsi sui luoghi di lavoro attingendo alle ridotte finanze familiari, le loro famiglie si sono indebitate fino all'inverosimile e anche le vie ordinarie di credito (banche, finanziarie) non concedono più prestiti, in quanto è risaputa la situazione dei ritardi degli stipendi.
In una tale situazione, i lavoratori e le loro famiglie si vedono costretti a dover rinunciare anche all'acquisto di beni essenziali o a dover rimandare spese anche urgenti per la vita di ogni giorno e per la salute, rischiando di cadere in uno stato di impoverimento e di disperazione.
Di fatto, si è arrivati all'assurdo che i lavoratori, con le loro rinunce e con gli interessi sui prestiti, sono costretti a dover pagare il prezzo dei ritardi e la mancanza di programmazione da parte degli organismi regionali.
Nonostante le tante promesse di questi anni, la soluzione della problematica viene continuamente rimandata e i lavoratori vedono calpestata la loro dignità e non intravedono una fine ai loro disagi e alle sofferenze loro e delle loro famiglie.
I lavoratori sono stanchi di dover sopportare questo stato di cose. - Conclude la nota - Per questi motivi, è stata indetta una mobilitazione di tutti i lavoratori delle strutture socio sanitarie calabresi da tenersi a Catanzaro giovedì 19 luglio 2012 per rappresentare al Prefetto di Catanzaro, città in cui ha sede la Giunta Regionale, il loro enorme disagio, non più sopportabile, e per chiedergli di intervenire urgentemente, convocando le parti in causa (Regione, Aziende Sanitarie Provinciali, Datori di lavoro, Sindacati) per ottenere risposte chiare e concrete dal governo regionale e per arrivare il più presto possibile ad una soluzione definitiva della problematica."