Altomonte (Cs), Festival Euromediterraneo: apre la sezione arti visive
Anche quest’anno dopo il grande successo della sezione d’arte visive del Festival Euromediterraneo 2011 curata da Giovanni Viceconte (che ha ospitato una personale degli artisti Bianco-Valente e una rassegna video in collaborazione di UnDo.Net e Art Hub), è stato affidato allo stesso curatore il compito di occuparsi di una mostra personale di respiro nazionale.
La mostra dal titolo: “Collateral Rooms” di Shawnette Poe selezionata da Viceconte, inaugura l'08 agosto alle ore 19.00, presso il Convento dei Domenicani di Altomonte (Cosenza). Le opere pittoriche, le installazioni e i video realizzati da Shawnette Poe, appositamente ideate per la XXV edizione del Festival Euromediterraneo, rimarranno esposte fino al 16 settembre 2012, negli affascinanti spazi seminterrati dell’ex Convento dei Domenicani, contenitore d’arte sacra tra i più importanti della Calabria.
L’obbiettivo della mostra è quello di creare attraverso opere site-specific, una relazione tra arte e pubblico, ma soprattutto intende stabilire un dialogo continuo e di attinenza con l’affascinante spazio architettonico del Convento .
Anche gli spazi raffigurati da Shawnette Poe, nelle sue opere evocano sensazioni di mistero e di attesa. Infatti, se si osserva l’ambiente scuro delle sue ambientazioni si comprende che lo spazio non è un luogo individuabile, ma un posto fatto di tensione dove il tempo si ferma e allontana da ogni contesto esistente. Il curatore Viceconte, definisce i lavori della Poe “Opere, che fotografano esseri fluttuanti in un’atmosfera tra il reale e l’irreale e vivono in un insolito equilibrio con l’ambiente che li circonda. “E’ una strana sensazione che “avvolge” e rimane incollata addosso, come quando si resta coinvolti dalla scena di un film. Tutto ciò, provoca inquietudine-curiosità e spinge il fruitore ad assistere a questo ‘viaggio’ in spazi chimerici e puliti, fatti da luoghi mentali e abitati da semplici creature, che utilizzano spesso oggetti immaginari e appartenenti ad una realtà altra”.
La stessa tensione e atmosfera si avverte anche nell’installazioni ambientali e nelle videoproiezioni, che Polacca presenta in anteprima per il Festival di Altomonte, le quali sono definite a Viceconte come progetti che mirano alla “ trasfigurazione di spazi emozionali in oggetti tangibili, in cui emerge l’interesse per il fluire della vita, concetti, espressi dall’artista attraverso i propri filtri associativi e intellettuali.
Le installazioni composte da oggetti tridimensionali “impossibili” che come schizzi usciti dalle sue tele dipinte, si materializzano nella realtà determinando un’affascinante rapporto tra l’azione pittorica “bidimensionale” e lo spazio tridimensionale della struttura conventuale che li accoglie.
Anche nei video in particolare in “washing room n° 0”, 2012 (in mostra per la prima volta ad Altomonte), esibisce una tensione tra l’artista, l’oggetto e il processo di identificazione con il proprio corpo. Un lavoro, dove Shawnette Poe mette in relazione la materia e attraverso l’azione continua dello strofinare e del detergere cerca di cancellare l’essenza oscura della “propria immagine”. Inoltre, l’artista riflette sul concetto di percezione che la donna ha del corpo in una società fatta di stereotipi e di simboli”.
Mercoledì 8 agosto, alle ore 19, nelle sale del Convento Domenicano di Altomonte, sarà inaugurata un’altra importante mostra: la personale di Francesco Toraldo. In collaborazione con l’amministrazione comunale di Altomonte. “La pittura di Francesco Toraldo – scrive di lui il critico Alessandra Radaelli - ha la curiosa peculiarità di essere modernissima e di riuscire al tempo stesso a contenere dentro di sé alcuni dei momenti fondamentali che hanno fatto la storia dell’arte del Novecento. Se i blu smaltati dei cieli, i rossi profondi che fanno da sfondo alle icone del jazz, le lame di giallo, le spatolate verde brillante parlano di una sensibilità per il colore decisamente fauve, i gruppi di ciclisti in corsa, con le ruote delle biciclette che si sovrappongono fino a fondersi in un vortice, rimandano direttamente ai futuristi, a Balla, in particolare. Se la trasfigurazione dei volti dei personaggi parla di una conoscenza profonda dell’espressionismo tedesco, i colpi di spatola, i graffi, le unghiate, il gusto per la materia ruvida e scabra rivelano l’impulso viscerale con cui l’artista si rapporta alla tela, un istinto che lo avvicina a tutta la scuola informale. Nato nel 1960 a Catanzaro, nel 1974 si iscrive al liceo artistico della sua città, ma è uno spirito ribelle. In primo piano, al centro della composizione c’è lo strumento musicale. Il vero protagonista della tela. Accanto a lui l’esecutore, che Toraldo sceglie di rendere in tratti veloci ed essenziali ai quali però riesce a dare, con un’abilità esecutiva sorprendente, il carattere dell’immediata riconoscibilità. Questo il centro focale della tela. Si direbbe che qui Toraldo sia riuscito nell’intento di dipingere la musica. Quadri seduttivi, ipnotici, leggibili come dichiarazioni d’amore”.
Inoltre, è possibile visitare nelle serate del Festival Euromediterraneo le mostre permanenti: negli spazi di Torre Pallotta, il museo di Franco Azzinari. L’artista di San Demetrio Corone, conosciuto anche come il pittore del vento.
All’interno del Convento Domenicano, le opere in allestimento di Josef Dubrinico, mosaicista e iconografo. Infine, sarà possibile visitare il nuovo allestimento della sezione medioevalista del Museo Civico di Altomonte, tra le opere in mostra il prezioso dipinto su tavola di Simone Martini.