Crotone: Monaco, ILVA sarà il banco di prova
Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta ai Parlamentari Nazionali eletti nella circoscrizione di Crotone a firma di Luigi Monaco.
“In queste ore si sta scrivendo un nuovo capitolo della storia industriale italiana. L’ILVA di Taranto, dopo aver fatto da madre e matrigna ad un territorio, viene chiamata alle proprie responsabilità, con l’intero management che ha tratto utili milionari per l’aver imposto modelli devastanti, lì dove il bisogno è sempre vincente sul civismo. Il caso ILVA sarà il banco di prova per capire quanto l’Italia sia proiettata alla modernizzazione e quanto il nuovo corso politico sia all’altezza delle responsabilità. In questo quadro anche altre porzioni d’Italia, che negli anni hanno subito sorte analoga, possono entrare in un quadro di riassetto logistico, al fine di produrre un nuovo progetto di politica economica territoriale. Avere il governo Monti che profetizza un Italia avviata allo sviluppo, alla riappropriazione identitaria, al superamento dello statalismo, all’avviamento di politiche neo liberiste accompagnate da un nuovo modello di rapporto tra stato e cittadini, ad uno sviluppo sostenibile mirato alla produzione di ricchezza, deve far pensare che anche il territorio Crotonese, in cui per 50 anni è insistito un progetto industriale attualmente in disarmo, deve far parte del ragionamento più complessivo.
Non esisterebbe, di fatto, metodo più “leggero” ed immediato, che rimettere in gioco un territorio cambiandone l’abito, fin troppo logoro e fuori moda. E se vi erano ancora dubbi sul come può essere soggettivo interpretare la parola “inquinamento”, mai come quello che sta accadendo a Taranto potrebbe essere più esplicativo. Sia chiaro, non sono affatto un fan del “facciamo finta che”, ma la soluzione potrebbe essere a portata di mano. La contrapposizione “tutta crotonese” tra Amministrazioni ed ENI, ha sortito unicamente paralizzanti scambi di carte bollate, mentre PIL ed impianto sociale continuavano a retrocedere, fino all’attuale ultima posizione nazionale. I casi simili di Priolo e Porto Marghera, possono costituire punti di partenza per un ragionamento nuovo, ma già consolidato e quindi replicabile. Riaprire il tavolo, per riformulare la questione ”transazione globale”, porterebbe nuovamente alla ribalta delle cronache il nostro territorio, in un momento in cui la sponda Tarantina, gioca a nostro vantaggio. Rivedere le posizioni, anche al ribasso, soprattutto in un momento drammatico come l’attuale, non potrà mai essere indicato da nessun osservatore, come una sconfitta. Dunque, usare la “diligentia bonus pater familias”, sarà il viatico per restituire dignità ad un popolo stanco e il modo di ridisegnare un nuovo ruolo per i loro rappresentanti”.
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