Mega truffa all’Inps, scoperti 4 mila falsi braccianti agricoli. Coinvolto un consigliere provinciale
I finanzieri del Comando provinciale di Cosenza stanno eseguendo un'operazione che ha portato alla scoperta di 4.098 falsi braccianti agricoli ed alla esecuzione di 15 provvedimenti di arresto ai domiciliari, 21 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria ed un obbligo di dimora.
A tutte le persone coinvolte viene contestata una mega truffa all’Inps quantificata in 11 milioni di euro. I provvedimenti sono stati disposti dal Gip su richiesta della Procura di Rossano.
Tra gli arrestati risulterebbe anche un consigliere provinciale, Antonio Carmine Caravetta (Udc) di Corigliano Calabro.
09:30 | I DETTAGLI: FALSE INDENNITA' DI DISOCCUPAZIONE, MALATTIA E MATERNITA'
L'operazione che ha portato all'arresto anche del consigliere della Provincia di Cosenza, Antonio Carmine Caravetta, è stata denominata "Senza terra". La Guardia di Finanza avrebbe sgominato una vasta organizzazione che avrebbe procurato a migliaia di persone indennità di disoccupazione, malattia e maternità dietro il corrispettivo di una somma di denaro.
Secondo l'accusa, l'organizzazione avrebbe sostenuto Caravetta in occasione delle elezioni comunali a Corigliano Calabro e in quelle provinciali, svoltesi nel 2009, condizionando le preferenze elettorali dei falsi braccianti agricoli. Nell'organizzazione sarebbero coinvolti imprenditori agricoli, sindacalisti e amministratori locali. La finanza ha anche seguito un sequestro di beni per 66 milioni di euro, tra cui un patronato sindacale Epas con sede a Schiavonea di Corigliano Calabro e 23 tra società, cooperative e ditte individuali agricole. Eseguite 84 perquisizioni e notificati in totale 92 avvisi di garanzia. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e continuata ai danni dell'Inps, corruzione, abuso d'ufficio, peculato, falso, accesso abusivo a sistemi informatici e violazione della normativa in materia elettorale.
AGGIORNAMENTI
12:13 | La realizzazione della truffa, secondo gli inquirenti, si concretizzava nella costituzione ad hoc di cooperative agricole "operative" nella zona di Corigliano Calabro (CS), di Rossano (CS) e di Cassano allo Ionio (CS), con centinaia di lavoratori, che, in realtà, svolgevano tale attività solo sulla carta, su terreni di ignari committenti o, addirittura, inesistenti. I lavoratori fittizi, d' intesa con i promotori ed i componenti del sodalizio criminale, al fine di godere dei diritti derivanti dallo status di dipendenti a tempo determinato nel settore agricolo, erano disposti ad anticipare all'organizzazione somme di denaro necessarie per il versamento dei contributi previdenziali per il tramite delle cooperative agricole. Tali somme costituivano il presupposto necessario per poter successivamente ottenere il riconoscimento delle indennità di disoccupazione agricola agli stagionali fittiziamente assunti, nonché alle indennità di malattia, assegni familiari e maternità. L'organizzazione criminale lucrava sulle indennità maturate dai falsi braccianti agricoli trattenendo per sé quota parte delle somme erogate dall'Inps. Esisteva - sottolineano i finanzieri - una vera e propria compravendita delle giornate lavorative, vale a dire dei pacchetti di 51 o 102 giornate agricole. L'organizzazione, composta anche da commercialisti e consulenti del lavoro, dopo aver ricevuto tali somme, provvedeva a comunicare con false certificazioni all'Inps il numero delle giornate effettuate, contando sulla compiacenza di funzionari dell' ente e sui meccanismi di controllo che prevedono la visibilità a sistema degli effettivi contributi versati non in tempo reale. Le imprese coinvolte, benche' sul piano amministrativo figurassero aver regolarmente assunto le maestranze, omettevano addirittura di versare i previsti contributi nelle casse dell'Inps e, contemporaneamente, facevano ricadere sullo stesso ente la competenza retributiva in conseguenza della mera assunzione, nonché la maturazione di un periodo assicurativo ai fini pensionistici pari ad un anno". L'organizzazione avrebbe dapprima costituito "sulla carta" cooperative agricole "senza terra", cioè aziende che erogano servizi in agricoltura a committenti proprietari di terreni destinati alla coltivazione e, successivamente, predisposto false scritture private, attestanti false prestazioni di lavoro agricolo tra le cooperative ed ignari committenti. I dati cosi' formati venivano trasferiti nelle denunce aziendali ed avevano lo scopo di creare il presupposto per le cooperative di ottenere l'apertura della posizione contributiva presso l'inps e, quindi, poter "agganciare" trimestralmente i dati ed il numero dei lavoratori agricoli impiegati attraverso i modelli D.M.AG. (Dichiarazione di Manodopera Agricola). Tutto ciò - e' l'accusa degli inquirenti - e' stato realizzato attraverso il Patronato Epas di Corigliano Calabro - Schiavonea gestito, di fatto, da Caravetta". C'e' anche un finanziere fra le persone indagate nell'ambito dell'inchiesta sui falsi braccianti condotta stamane dalla fiamme gialle del comando provinciale di Cosenza. L'uomo, secondo quanto apprende l'Agi, avrebbe avvisato l'organizzazione delle indagini in corso a loro carico.