Caritas. Don Panizza: la mafia si sconfigge con la fiducia reciproca
Si è conclusa la seconda giornata del convegno regionale Caritas dal tema “Le Caritas in Calabria: dentro le sfide delle crisi e delle povertà", sulla seconda tematica “Carità e nuova evangelizzazione”. Più di settanta i partecipanti tra rappresentanti e delegati Caritas delle dodici diocesi calabrese. A presiedere la seconda parte della giornata S. E. Mons. Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia Terme e delegato CEC Carità. Nel corso del convegno annuale Caritas Calabria è intervenuto don Giacomo Panizza, co-direttore Caritas Lamezia Terme, responsabile delegazione Promozione Umana, sui “Tre passi avanti. Quale servizio offrire alle Chiese di Calabria?”.
Tre passi avanti. “Le caritas calabresi possono offrire alle Chiese di Calabria la propria fattiva e valida testimonianza della carità, quale segno del perenne amore di Dio per l’umanità e come parola di speranza per fronteggiare la “crisi globale” con uno sguardo oltre la crisi”. Lo afferma don Giacomo Panizza, secondo il quale i “tre passi avanti” da fare in quanto Caritas sono: educarsi ed educando all’ascolto; cura della legalità e rigenerare solidarietà. “La carità in Calabria non può non amare la giustizia e praticare la legalità, e lo fa attraverso il progetto “Costruire speranza”.
Nel prossimo futuro don Panizza vede le caritas diocesane più capaci di ascolto, nel senso di capire davvero i problemi, ma farsene carico almeno di alcuni, perché “un ascolto che capisce con intelligenza e col cuore e che metta in pratica le risposte può diventare trainante, far le prediche su questi temi non diventa trainante. Dunque, affinchè si dimostri la solidarietà anche in terra di Calabria, terra di povertà, è possibile. Oltretutto abbiamo secoli di storia che ci dicono che popoli poveri hanno vissuto la solidarietà. Ma oggi ce ne siamo dimenticati. La Caritas deve affrontare non tanto i temi di solidarietà ma le testimonianze, solo in questo modo può dare continuità alle caritas, alla Chiesa, alla società”.
Come abbattere la criminalità organizzata? “Le cose che crediamo in tanti bisogna metterle in pratica in tanti, perché tanta gente sa che i mafiosi non aiutano la Calabria, tanta gente sa che i mafiosi non aiutano la libertà. Queste cose che sappiamo riusciamo a costruirle insieme se rimaniamo isolati, mentre se ci mettiamo insieme già i numeri, le parole, la solidarietà, la fiducia reciproca, fanno in modo di riuscire a combattere anche i mafiosi e la nostra mafiosità”.
Domani, 11 novembre 2012, giornata conclusiva del convegno regionale caritas diocesane, ci si soffermerà sulla tematica “Educare nella carità”. Prenderanno parte alla tavola rotonda padre Valerio Di Trapani, Vincenziano, già direttore Caritas di Catania con una relazione su “La Chiesa al servizio delle sfide del nostro sud. Le aspettative dei nostri territori”. Inoltre, prima della celebrazione eucaristica (ore 11.30) che presiederà S.E. Mons. Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia e delegato CEC Carità, si proporranno delle piste per il lavoro futuro delle Caritas nell’anno della fede.