Vibo, l’intervento della Prefettura accerta un buco da 22 milioni di euro
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma della Cisal
Ecco giustificata la difesa ad oltranza del sindaco Nicola D’Agostino alla politica dell’assessore al bilancio Pino Scianò. Il buco da 22 milioni di euro, scoperto grazie ai richiesti chiarimenti provenienti da Palazzo Rizzuto, spiega tutto. Si voleva nascondere il disagio alla popolazione, ai lavoratori che vivono momenti drammatici per la salvaguardia del posto di lavoro e ai giovani che cercano disperatamente un posto di lavoro per non pensare alla “valigia della speranza” ed invece ecco che spunta una verità intesa a confermare l’ulteriore abuso politico amministrativo. D’altra parte, e non lo intendiamo soltanto in senso ironico, bisogna mettersi anche nei panni del primo cittadino che non può, nonostante quanto gravemente accertato, disfarsi della collaborazione amministrativa di uno dei suoi assessori se lui è il primo a sapere e a non valutare adeguatamente la gravità della situazione esistente nella casse di Palazzo “Luigi Razza”. Con Scianò dovrebbe andar via sopratutto lui che permette queste situazioni di fatto e che la gente prova a capire grazie all’intervento della massima autorità di governo che compie la sua iniziativa per un dovere d’ufficio e certamente non per altro. Di che altro c’è bisogno per capire come marcia il percorso amministrativo di una delle amministrazioni più deludenti e allegre degli ultimi anni ? Come deve valutare l’opinione pubblica vibonese questo ennesimo comportamento volto a disegnare con quale arroganza e senso di irresponsabilità viene amministrata la risorsa economica di un comune che proietta cultura d’immagine e nasconde i suoi problemi economici ? Cosa pensa il supporto politico di questa maggioranza, affidato a Pdl e Udc, sul buco di 22 milioni di euro, di cui 18 devono essere restituiti ai fondi vincolati mentre il resto fa parte del disavanzo ? Forse è giunto il momento che il teatrino della politica di Palazzo “Luigi Razza” si renda conto che l’opinione pubblica vibonese, a prescindere dalle simpatie di parte, non può essere più disponibile a tollerare siffatte e disastrose impennate. Pdl e Udc non possono, ulteriormente, condividere il silenzio dell’assessore Scianò e la protezione del sindaco D’Agostino. Urge un cambio di rotta, un rivisitazione dei comportamenti ed una riedizione della pagina politico amministrativa, smettendola di affidarsi alla cultura del rinvio. Una comunità che vive i postumi degli effetti devastanti dell’attuale politica economica nel Paese non può sopportare il bello e cattivo tempo di una coalizione amministrativa che perde il suo tempo nei quotidiani balletti dei confronti che appaiono sempre più strumentalmente lontani dalle sollecitazioni rivolte alla presa d’atto della fallimentare politica messa in scena fino ad oggi. La Cisal conferma la sua posizione critica nei confronti di un’amministrazione attiva che resta sempre distante dall’attivazione della cultura del servizio. Anche la scoperta del buco dei 22 milioni di euro diventa un anello che va ad aggiungersi alla collana degli insuccessi della giunta D’Agostino. C’è, tuttavia, chi spera sempre che se diventa impercorribile la strada delle dimissioni dell’attuale quadro politico amministrativo di Palazzo “luigi Razza”, per i motivi che ognuno può ben comprendere, risulti almeno scontato che al termine della consiliatura l’opinione pubblica tenga conto della deludente gestione fatta registrare da Pdl e Udc.