Natale: Confesercenti, vendite deboli; Tengono hi-tech e libri

Calabria Attualità

La crisi suggerisce prudenza negli acquisti, e gli italiani aspettano a comprare. Secondo i dati raccolti da Confesercenti, ad una settimana dal Natale le vendite sono ancora deboli o addirittura in calo nei centri urbani più grandi della penisola. Palermo e Napoli sono le città che ottengono i risultati peggiori, con una diminuzione media del 9%. Firenze quella più stabile, con una flessione degli acquisti intorno al 3%. Per la prossima settimana, però, la speranza è che si concretizzi un miglioramento, magari grazie agli acquisti last-minute.

Anche perché i prezzi non spaventano più: secondo un sondaggio Confesercenti-SWG, quest'anno solo il 15% degli italiani li segnala come ostacolo alla spesa, contro il 29% del 2011. "Ci aspettiamo – auspica Confesercenti - che negli studi di settore si tenga conto della situazione difficile per il commercio, come avvenuto negli anni

scorsi". Il classico maglione di Natale non riscuote più il successo di una volta. Il comparto che tiene meglio è infatti l'hi-tech, che anzi mostra una leggera crescita delle vendite, nell'ordine del punto percentuale, sull'anno scorso. Ma anche la passione per la lettura sembra in ripresa, con segnalazioni di aumenti del venduto da parte dei librai di Roma, Torino e altre città italiane. Scivolano del 2%, invece, i giocattoli, forse sostituiti da prodotti tecnologici, più appetibili per i 'nativi digitali'. Male anche il settore alimentari – che registra una diminuzione media del 5%. Il calo più consistente di tutti (-15%) si rileva nell'abbigliamento: un fenomeno particolarmente evidente a Milano, dove si registra un calo di oltre il 25% delle vendite, dalle quali sembrano esclusi solamente i negozi delle grandi firme del cosiddetto 'Quadrilatero'.

Più in particolare, nell'abbigliamento si nota un calo accentuato delle vendite di capi importanti, mentre gli accessori "da regalo" tengono o crescono dappertutto, con l'eccezione di Venezia. Tablet e simili sono acquisti d'elezione soprattutto nel capoluogo lombardo, dove si registra una crescita del 10% delle vendite di prodotti tecnologici. Che aumentano, del 2%, anche a Palermo, ma registrano lievi cali a Napoli (-1%), a Venezia (-2,5%) e a Firenze (-3,5%). Nella città di Dante, però, resiste la tradizione dei giocattoli: le vendite del settore crescono dell'1,7%. Giù del 10% gli acquisti 'alimentari' a Napoli: il segno meno nel comparto è condiviso anche da Palermo (-8%), Firenze (-5,1%), Milano (-3%), Bologna e Torino (-5%). La contrazione, però, potrebbe essere recuperata nel corso dei prossimi sette giorni, in occasione della preparazione della tradizionale cena della Vigilia.