Operazione “Dogville”, tra fermati boss Belcastro
Tra i cinque destinatari del provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura distrettuale reggina nell'ambito dell'operazione denominata "Dogville", condotta stamane dalla Squadra mobile di Reggio Calabria e dai commissariati di Bianco e Siderno, figura Giuseppe Belcastro, di 57 anni, ritenuto capo della omonima cosca Belcastro-Romeo, operante nel territorio di Sant'Ilario dello Ionio.
Oltre a Belcastro, sono stati fermati Antonio Galizia, di 24 anni; Giuseppe Nocera di 50 anni, Domenico Musolino di 57 anni e Ivano Tedesco di 50 anni. I reati contestati ai cinque, a vario titolo, sono di estorsione, riciclaggio ed usura, aggravati dall'aver agevolato l'organizzazione criminale di stampo 'ndranghetistico. Nel corso delle indagini un imprenditore, esasperato dalle vessazioni subite, ha collaborato con la polizia. All'uomo era stato imposto di assumere fittiziamente il figlio di Belcastro, successivamente gli era stato imposto di pagare un pizzo di mille euro al mese.
h 13:02| 'Ndrangheta, Longo: vittime denuncino estorsioni
"Adesso sono a Reggio Calabria da otto mesi, e questa è la prima volta che viene denunciata una estorsione". Lo ha affermato il Questore di Reggio Calabria, Guido Nicolò' Longo, durante la conferenza stampa in occasione dell'operazione "Dogville", che ha visto la polizia eseguire cinque provvedimenti di fermo di indiziato di delitto emessi dalla Procura distrettuale antimafia nei confronti di altrettanti presunti affiliati alla cosca di 'ndrangheta Belcastro-Romeo, operante a Sant'Ilario dello Ionio. "L'estorsione - ha proseguito il Questore - è un fenomeno che esiste, perché è un reato principe di qualsiasi organizzazione mafiosa che in tal modo controlla e si impone sul territorio. Grazie all'attività' certosina dei colleghi, e della DDA nelle persone del procuratore aggiunto Nicola Gratteri e del sostituto Antonio De Bernardo, si è fatta luce su un episodio, mi auguro che ci siano tantissimi altri imprenditori che vorranno denunciare."Lancio un appello - ha concluso il Questore Longo - se si denuncia e si mettono le forze dell'ordine e la magistratura in condizione di operare, si dà un colpo serio alla 'ndrangheta, altrimenti è tempo perso, se non si fa nulla per mettere lo Stato in condizione di operare, qualsiasi sforzo rimane lettera morta".