Corbelli e padre Fedele sul rogo dei tre senza tetto a Cosenza
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, interviene sul dramma delle tre persone immigrate morte carbonizzate in un vecchio rudere nel cuore della citta' di Cosenza. Corbelli parla di "tragedia che si poteva e doveva evitare e di sconfitta di tutti, della citta', delle istituzioni, della societa' civile" e chiede che le istituzioni preposte "si facciano carico almeno delle spese dei funerali e dei costi per il rientro delle salme nei loro paesi". Il leader di Diritti Civili si dice pronto a contribuire personalmente a queste spese, "cosi' come, afferma, ha fatto in passato per altri poveri e sfortunati immigrati, deceduti per incidenti, e rimasti nell'obitorio degli ospedali di Cosenza e di Cetraro per molti giorni perche' nessuno voleva farsi carico delle spese per il trasporto delle salme nei loro paes. L'immane tragedia dei tre clochard morti carbonizzati nel cuore della citta' - aggiunge - e' l'altra faccia della realta' del nostro tempo: e' la condizione di assoluta poverta' degli immigrati, e' il dramma legato alla immigrazione. Un fenomeno, le tragedie degli immigrati poveri, che si preferisce far finta di non vedere o piu' semplicemente di criminalizzare. La solidarieta' per questi immigrati poveri in molti casi viene letteralmente cancellata. Ci si accorge - osserva -del dramma di questa povera gente solo quanto succedono tragedie come quella di Cosenza. Troppo facile e troppo tardi. Sono lacrime ipocrite. Da parte di quasi tutti, certamente di quanti ai vari livelli non hanno mai fatto nulla per aiutare un povero immigrato".
"Sono tormentato, come sacerdote e come missionario. Alle passerelle, alle parole e alle pagliacciate preferisco la fede, i fatti e la fratellanza". Lo dice Padre Fedele Bisceglia, commentando la morte dei tre senzatetto che sono rimasti vittime di un incendio, sabato scorso, nella casa abbandonata di Cosenza in cui avevavo trovato rifugio. Padre Fedele afferma di aver conosciuto le vittime, per averle piu' volte ospitate nell'Oasi Francescana, quando era lui a dirigerla. "Chi per vocazione ama i poveri, va alla ricerca dei derelitti e di chi sta male. Noi li portavamo nell'Oasi, ma oggi quelle porte sono chiuse", dice Padre Fedele. "Avrei preferito - conclude - non i funerali cittadini, ma il letto e il cibo per questi poveri".
Fonte Agi