Reggio: non pagano il conto e poi spararono contro casa e area servizio, 2 arresti

Reggio Calabria Cronaca

Nlla giornata di ieri i Carabinieri delle Stazioni di Gallina, Pellaro e Rione Modena, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di: Gioele Mangiola, 28enne reggino, pregiudicato per lesioni, truffa, resistenza p.u., violazione in materia di stupefacenti e Carmelo Genovese, reggino 34enne, pregiudicato per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le accuse per i due sono di detenzione e porto illegale di armi; danneggiamento aggravato; lesioni; esplosioni pericolose in luoghi abitati in concorso.

Le indagini dei Carabinieri sono partite a seguito dei gravi atti intimidatori compiuti in danno di un esercente di Reggio Calabria. In particolare il 29 Agosto 2012, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria sono intervenuti presso il distributore Esso sito lungo la SS 106, in quanto erano stati segnalati lo sparo di più colpi di arma da fuoco. Sul posto i militari hanno constatato la presenza di numerosi colpi d’arma da fuoco. Immediatamente scattano le indagini con i rilievi effettuati dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale.

Vengono repertati numerosi colpi di pistola di diverso calibro, fattore questo che fa subito pensare all’utilizzo da parte dei malviventi di più armi. Gli immediati approfondimenti consentono di comprendere che a compiere il raid erano stati due persone a bordo di uno scooter. L’azione era stata compiuta in più fasi. In un primo momento vengono esplosi dei colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’abitazione del commerciante. I colpi nell’occasione arrivano non lontano dalle finestre con il rischio, quindi, di colpire chi in quel momento si trovava nell’abitazione. I due a bordo dello scooter che poi si accerterà essere un Piaggio Beverly, si allontano velocemente dalla scena del delitto.

Dopo alcuni minuti gli stessi, scambiandosi di posto, fanno di nuovo irruzione all’interno dell’area di servizio esplodendo altri colpi di pistola, questa volta all’indirizzo delle colonnine del distributore. L’attenzione degli investigatori si concentra quindi sull’analisi delle immagini immortalate dai sistemi di videosorveglianza e nel vaglio delle testimonianze dei clienti che in quel momento terrorizzati assistevano inconsapevoli alla scena.

La svolta per le indagini avviene esaminando più volte le immagini registrate all’interno del bar dell’area di servizio, quando alcuni clienti si trattengono a lungo consumando delle bevande per un ammontare di 47 euro che però, alla fine, nessuno paga alla cassa, si tratta di Mangiola e Genovese. L’addetto del bar in grave difficoltà riferisce dell’accaduto al gestore del locale che, riesce a individuare Mangiola e quando gli chiede di far fronte al suo debito riceve in risposta un pugno al volto.

Gli inquirenti hanno messo a confronto i soggetti che non avevano saldato il debito e i due malviventi che qualche ora dopo effettuano i due raid sull’area di servizio trovando riscontro e identificando i due.