Disturbi alimentari: la Ra.Gi. nella consulta nazionale “Consult@Noi”
La Ra.Gi. Onlus è entrata a far parte della consulta “Consult@Noi” che a livello nazionale raggruppa le maggiori associazioni italiane che lavorano affinché possa essere garantita sul territorio una corretta informazione e prevenzione dei disturbi del Comportamento alimentare e Obesità. La decisione di far entrare la Ra.Gi. all’interno della consulta è scaturita a seguito della due giorni della “Giornata del Fiocchetto Lilla” che ha visto la Ra.Gi., impegnata a promuovere tra gli studenti catanzaresi una maggiore conoscenza dei Dca , sensibilizzare sull’importanza e sull’accettazione del peso naturale di ognuno e migliorare il rapporto con il proprio corpo. Il valore aggiunto che la Ra.Gi. ha portato nella Consulta è senza dubbio la terapia espressiva corporea utilizzata nei laboratori terapeutici al quale partecipano un sempre più cospicuo numero di adolescenti e che sono finalizzati a far acquisire una maggiore percezione del proprio corpo, una consapevolezza e conoscenza corporea e di conseguenza un migliore rapporto con se stessi con una spiccata voglia di scoprire l'immagine positiva di sé, raccontandosi e condividendo la propria esperienza.
“Far parte della Consulta ci fa immensamente piacere – ha detto la dott.ssa Elena Sodano presidente della Ra.Gi. Onlus – è un riconoscimento importante per quello che è il nostro impegno nella prevenzione dei disturbi alimentari e obesità. Devo ringraziare il presidente della consulta Anna Maria Pellegrini e tutte le associazioni che hanno dato il loro assenso affinché ciò avvenisse, in particolare Stefano Tavilla presidente dell’associazione “Mi nutro di Vita” di Genova che tanto si sta spendendo affinché la conoscenza dei disturbi alimentare abbiano “più peso”, tra gli studenti, nelle scuole di danza, nelle palestre, nelle famiglie”. Partendo da questo presupposto è già partita nelle scuole che ne hanno fatto richiesta la Campagna di sensibilizzazione “Prova costume?.....Prova la vita!” L’idea è nata perché molte ragazze e ragazzi, in questo periodo, hanno l’idea fissa di dover perdere peso in modo da essere in forma all’appuntamento estivo: quasi tutte e tutti si confrontano con la temuta "prova costume". E ce li ritroviamo fissi davanti allo specchio con i naso storto a setacciare pancia, glutei, fianchi cosce, si sentono amaramente pentiti per le abbuffate invernali, rimpiangono di non aver fatto abbastanza sport, di non aver seguito una dieta sana e di non essersi presi abbastanza cura di se stessi. Senza contare i confronti che vengono fatti in questo periodo: tutti sembrano più giovani, più belli e naturalmente più magri. E sono numerose le ragazze che restano intrappolate in questa convinzione. E allora cosa fare? “La maggior parte delle ragazze che incontro – afferma la Sodano - non sono assolutamente in sovrappeso, il più delle volte si tratta di corpi solo poco tonici per mancanza di un adeguato movimento fisico che dovrebbe essere eseguito per tutto l’anno e non in un solo mese durante il quale ci si massacra con esercizi estenuanti.
Molte adolescenti si fanno soggiogare dai confronti con le top model che sui giornali inneggiano al fisico perfetto ed alle diete “brucia - tutto” . Durante gli incontri, che lo assicuro sono molto divertenti, gli studenti hanno la possibilità di comprendere le bugie che sono presenti sulle immagini e sulle notizie date dai media e come tutto fa parte di un generalizzato business. Si parla delle pubblicità ingannevoli, delle modelle iper-photoshoppate che sono in bella mostra sui giornali ed è per loro una scoperta vedere la differenza di corpi e volti ritoccati dai maestri di photoshop. Tante sorprese da parte dei ragazzi e da alcuni di loro la richiesta di giornali veri che si soffermassero sulla realtà di cui fa parte questo mondo fatto anche di problemi alimentari e sofferenze di vario tipo. Durante gli incontri parliamo anche delle diete e cerchiamo di far capire alle ragazze che spesso queste non funzionano perché in fondo non modificando per niente l'idea rispetto a come ci sentiamo, come ci vediamo, cosa crediamo sia buono per noi... La dieta non si occupa delle nostre abitudini radicate e consolidate da anni, non si occupa dei nostri stati d'animo che ci portano a mangiare per bisogni che non hanno niente a che vedere con la fame vera. Ci arrabbiamo e mangiamo, ci sentiamo tristi e mangiamo, annoiate e mangiamo. E questo determina nel tempo con molta probabilità il nostro sovrappeso. Per risolvere una volta per tutte, bisogna agire su altri livelli. Bisogna lavorare con la testa, farci aiutare dalla nostra mente e dal nostro corpo oltre che da un serio professionista. L’idea è di non rovinarsi la vita con diete assurde che affamano senza andare a cambiare quello che si ha in testa. Per rendere diverso dal solito questo triste appuntamento con la bilancia, il nostro suggerimento è quello di non scoraggiarsi davanti al confronto con le proprie aspettative. Questo momento di presa di coscienza può essere colto e utilizzato per dare inizio ad un nuovo stile di vita più sano, orientato al benessere psicofisico, ad una corretto rapporto con il cibo e ad una costante attività fisica”.