Ra.Gi. Onlus: ultimo pomeriggio della giornata del fiocchetto lilla
“Si può sopravvivere alla tempesta, forse per fortuna o solo per caso, ma la vera arte del vivere sta nel saper danzare nella pioggia. E si scopre un'armonia che non conoscevamo, perché la pioggia porta sempre con se nuova vita, e si impara a danzare guardando verso l'orizzonte in attesa di un arcobaleno". Una citazione che sintetizza perfettamente l’ultimo pomeriggio della due giorni dedicata alla giornata nazionale del fiocchetto Lilla contro i disturbi del comportamento alimentare e che la Ra.Gi. ha deciso di dedicare interamente ad un gruppo di ragazzi del V anno della scuola superiore Itas B.Chimirri.
“Voglio vederMi danzare” è stato questo il tema del laboratorio di danzaterapia condotto dalla terapeuta espressivo corporea Elena Sodano al quale hanno preso parte anche le psicologhe della Ra.Gi. Giusy Genovese e Anisia Carlino, la biologa nutrizionista Susy Ranieri e le operatrici Simona Severino e Maria Teresa Marrazzo: un gruppo che, attraverso il movimento e la consapevolezza corporea , è stato capace di offrire effettivamente ai ragazzi un sostegno carico d’amore capace di contenere e accompagnare nell’esperienza del vivere dando corpo alla fantasia all’espressione gestuale e corporea. L’obiettivo del laboratorio era mirato infatti ad attivare nei ragazzi quelle espressioni emozionali spesso assopite nel loro corpo e quindi poter, attraverso la danza, trovare una via per l’accettazione di se stessi e della vita.
La gran parte del laboratorio è stato impostato sui “giochi di ruolo” una specifica tecnica di danzaterapia che ha l’obiettivo di ricostruire, specialmente tra gli adolescenti, il proprio equilibrio riappropriandosi della loro realtà d’essere persone in relazione con il mondo e con gli altri. Con i ragazzi si è creato infatti una sorta di “mondo nel mondo”, un mondo nel quale il sentirsi accolti e protetti ha generato una gran voglia di impegnarsi affettivamente e corporeamente nel vivere , forse per la prima volta, un vero contatto con un reale non più annebbiato dal dover essere migliori a tutti i costi, un reale dove i ragazzi hanno potuto abbandonare l’armatura con cui spesso si proteggono e riuscirsi a specchiarsi negli occhi di chi si ha di fronte ritrovandosi, senza vergogna, bambine perse nel bisogno spasmodico magari di un piccolo tenero seppur breve gesto d’amore. Le emozioni si sono riattivate, le tensioni soffocate dentro l’anima hanno con la danza trovato una via di fuga, la rabbia inespressa si è tramuta in comprensione per l’altro, la gelosia congelata, tipica nelle adolescenti, è divenuta inconsciamente leggera come la nebbia, l’egoismo silenzioso e inconsapevole è svanito lasciando spazio all’accettazione per se stesse e per gli altri.
“ Tutto è ruotato intorno al nostro cerchio magico del Mandala che, come dice Jung ,rappresenta il simbolo della totalità tra corpo e psiche- afferma la Sodano – . Vista la particolare giornata che è stata tutta dedicata ad una maggiore conoscenza di se stessi da parte degli adolescenti, abbiamo creato insieme ai ragazzi, all’inizio dell’incontro, il nostro particolare Mandala , semplice, fatto di palline colorate e dai nostri piedi – ha detto la Sodano - che ha soddisfatto il bisogno dei ragazzi di rinnovare le proprie energie creando e cercando di sviluppare una nuova personalità armoniosa. Una ritrovata identità corporea non più ingabbiata, che ha permesso ai ragazzi di guardarsi intorno con il sorriso e con il desiderio di ascoltarsi e sorprendersi , aprendosi senza paura verso l’esterno”.